Fritto e buono come un fiore: ecco la ricetta salvacena che si fa in 20 minuti

Adriano Bocci  | 19 Gen 2024
Deliziosi fiori di zucca fritti alla Romana

Siete tornati stanchi da lavoro e non avete voglia di cucinare? Spendete troppo al takeaway o avete degli ingredienti che vi guardano dai meandri del frigo e non sapete come usarli? La coccola perfetta per finire queste giornate frenetiche, friggere i fiori di zucca alla romana non richiede davvero nulla di eclatante (se non la pazienza nel riscaldare per bene l’olio). Continuate a leggere per capire come risolvere la cena e scoprire come fare la tipica pastella romana: croccante, non unta e leggera come una piuma.

Ingredienti

  • 200 g di fiori di zucca
  • 100 g di mozzarella
  • 4 filetti di acciuga sott’olio
  • 100 g di farina 00
  • 1 uovo
  • 150 ml di acqua frizzante
  • Sale q.b.
  • Olio per friggere

Come preparare i fiori di zucca alla romana

  1. Inizia preparando la pastella. In una ciotola, unisci la farina con un pizzico di sale. Aggiungi l’uovo e mescola bene. Versa gradualmente l’acqua frizzante, continuando a mescolare fino a ottenere un composto omogeneo. Lascia riposare la pastella per circa 30 minuti.
  2. Nel frattempo, pulisci i fiori di zucca, rimuovendo il gambo e i pistilli interni. Taglia la mozzarella a cubetti e sgocciola i filetti di acciuga.
  3. Riempire ogni fiore di zucca con un cubetto di mozzarella e un pezzetto di acciuga. Chiudi delicatamente i fiori.
  4. Riscalda abbondante olio in una padella. assicurandoti che l’olio sia molto caldo. Immergi i fiori di zucca ripieni nella pastella, assicurandoti che siano completamente coperti.
  5. Friggi i fiori di zucca in olio caldo fino a quando non diventano dorati e croccanti. Scolali su carta assorbente per rimuovere l’olio in eccesso. Non siate timidi con la carta assorbente, sopratutto se dovete sbrigarvi.
  6. Servi il fritto alla romana caldo come antipasto o per l’aperitivo.

Ingredienti per fare i fiori di zucca fritti alla Romana
Ingredienti per una cena golosa e veloce

Buono. Storico. Romano.

In principio, era il miele. Od anche, in effetti, il garum: il fritto romano risale al I secolo a.C. quando Marco Gavio Apicio, nel De re coquinaria, descrisse una varietà di ricette di fritti (anche dolci). La frittura era un piatto relativamente comune, anche nelle classi sociali più alte del Medioevo, che potevano permettersi di usare olio d’oliva o addirittura il lardo, sopratutto quando dovevano friggere il pesce.

Nel sedicesimo secolo, invece, Bartolomeo Scappi introduceva il fritto di carciofi nella cucina romana, e col passare del tempo, il fritto alla romana divenne un simbolo della cucina popolare, spopolando nelle strade e nelle friggitorie della città e diffondendosi in tutta Italia. Oggi questo piatto è apprezzato per la sua pastella leggera e croccante, un segreto tramandato da madre a figli (e, come si sa, ognuna con le proprie preferenze).

Ma perché l’acqua frizzante?

Le bollicine dell’acqua frizzante incorporano aria nella pastella, rendendola incredibilmente soffice e leggera. Quando gli ingredienti vengono immersi in questa pastella e poi fritti l’acqua evapora rapidamente, lasciando una crosta estremamente leggera e croccante, quasi eterea, creando una una pastella leggera come una piuma.

Piccolo memorandum: non dimenticate di scaldare l’olio molto bene (senza bruciarlo) prima di porre gli ingredienti da friggere. Se l’olio è freddo verrà assorbito dal cibo, che risulterà molle e unto.

Adriano Bocci
Adriano Bocci


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