Andare d’accordo con i suoceri e i parenti acquisiti non sempre è semplice, ma ci sono alcune strategie da seguire!
Molte coppie, prima o poi, fanno i conti con l’interferenza delle famiglie di origine; anche il rapporto con i parenti acquisiti, infatti, è determinante per il buon funzionamento del rapporto. In gioco ci sono diversi livelli di relazione: tra moglie e marito, tra madre e figlio, tra fratelli e cognati. E se il partner si sceglie per determinate caratteristiche che lo rendono attraente ai nostri occhi, lo stesso non vale per genitori e parenti, che vanno accettati così come sono.
Come evitare che le famiglie di origine rovinino la nostra vita di coppia?
Ci sono parenti che vivono alla spalle degli altri, chiedendo sempre aiuti e favori e di fronte ad un rifiuto fanno leva sul senso di colpa, attribuendo al nuovo partner la responsabilità di questo “abbandono”. È una forma di invadenza che può dare vita a pesanti scontri perché uno vorrebbe assecondare le richieste della sua famiglia e l’altro non gradisce queste eccessive pretese.
Per evitare queste situazioni la cosa migliore sarebbe stabilire subito i confini della propria disponibilità, perché, in mancanza di paletti, l’intromissione è garantita. Attenzione però a non fare lo stesso gioco e chiamare la suocera solo quando ci serve da baby sitter!
Si tratta della categoria più diffusa: telefonano ad ogni ora, arrivano senza avvisare, si piazzano in casa per giorni e ficcano il naso ovunque. Solitamente dove c’è una famiglia invadente c’è un figlio/a senza polso; spesso uomini succubi della mamma che non hanno il coraggio di prendere delle distanze. Comunque non è un fenomeno solo maschile, esistono anche molte donne che anche dopo il matrimonio continuano a fare affidamento solo sulla mamma.
Per evitare che i parenti si intromettano troppo nella vostra vita bisogna, fin dall’inizio della storia, stabilire in modo chiaro i limiti. Quindi mamma e papà devono sapere quando e come sono ben accetti.
All’inizio sembra una fortuna: parenti riservati che tengono i propri spazi e stanno alla larga dalla coppia appena formata. Con il tempo però bisogna capire se si tratta di indifferenza o se è una questione di carattere e senso del rispetto. Nel primo caso bisogna confrontarsi in maniera diretta e chiarire le ragioni di questa posizione. Se invece si tratta di carattere, con la delicatezza e il tempo le persone vinceranno la timidezza.
Il primo passo, qualunque sia il nostro tipo di famiglia, deve essere del figlio/a e ciascun partner deve porre i limiti e le condizioni alla sua famiglia e pretendere rispetto per l’amato. Se però l’attacco è personale e non rivolto alla coppia, allora è importante avere un confronto diretto con i “suoceri”.
Altro passo importante è essere fermi ma concilianti perché in caso di malintesi o scontri con la famiglia dell’altro bisogna mantenere un atteggiamento fermo ma diplomatico. È indispensabile la mediazione per non far saltare gli equilibri familiari e di coppia.
Infine inquadrare subito chi si ha di fronte per stabilire subito regole e confini precisi.
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