“Sono il paradiso: sopra me, nulla”: l’amore incondizionato dei Pesci nell’astrologia karmica

Il segno dei Pesci segna il culmine di un ciclo astrologico. Come dodicesimo segno, simboleggia la conclusione di un viaggio che inizia con l’Ariete, rappresentando una transizione verso un nuovo livello di apprendimento. Risiedendo nell’interludio tra la fine dell’inverno e la promessa della primavera, i Pesci incarnano un punto critico per la crescita e un “segno di transizione”, dove il sé si prepara per la chiarificazione karmica prima di intraprendere un nuovo percorso evolutivo nella prossima vita. I Pesci sono un crogiolo di purificazione, con esperienze sotto la sua influenza che servono a rettificare e rilasciare errori passati. Anche se il percorso può essere carico di sacrificio, viene percorso con profonda accettazione. Questo segno epitomizza l’Infinito, dove l’individualità svanisce e l’anima anela a ricollegarsi con la sua essenza pura e primordiale.

Un elemento non così scontato

Il segno dei Pesci appartiene all’elemento acqua, ma non quella dei fiumi o dei laghi. È l’acqua vasta e profonda degli oceani e del mare, dove convergono tutti i corsi d’acqua e che ospita una miriade di creature e piante. Questo elemento, vivo e mutevole, riflette l’inconscio personale e collettivo, nascondendo ricordi, tesori e resti di civiltà passate nei suoi abissi.

L’acqua dei Pesci simboleggia la libertà, ma una libertà che segue le leggi naturali dell’universo, in armonia con l’ordine cosmico. Le turbolenze marine, con onde impetuose e distruttive, possono rappresentare gli stati d’animo tumultuosi dei Pesci, spesso guidati da sensazioni e turbamenti profondi che possono indurli a comportamenti autolesionisti o nocivi per i loro rapporti affettivi.

La tranquillità dell’acqua, che rispecchia il cielo unendosi all’orizzonte, simboleggia le aspirazioni dei Pesci di fondersi con il divino. La scena del sole che tramonta nell’acqua del mare simbolizza l’unione tra l’Io Superiore e la coscienza, un rito di fecondazione spirituale che suggerisce l’unione dell’individuo con l’energia universale.

Simbologia dei Pesci

Il simbolo dei Pesci è rappresentato da due pesci che nuotano in direzioni opposte, uniti da una cordicella. Quest’immagine è un richiamo allo Yin e Yang, rappresentando l’eterno movimento dell’anima. I pesci che si dirigono verso il basso simboleggiano l’involuzione nella materia e l’esplorazione dell’inconscio, mentre quelli rivolti verso l’alto rappresentano l’evoluzione spirituale e il ritorno al Principio Assoluto.

Questo movimento circolare raffigura il ciclo della vita, con la cordicella che unisce i due pesci simboleggiando l’energia cosmica che connette le funzioni duali dell’essere. Inoltre, il mare in cui nuotano rappresenta l’energia universale e l’inconscio, che sono fondamentali nella comprensione del segno.

Sul piano esoterico, i Pesci rappresentano l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine di ogni ciclo. Il loro simbolo indica un viaggio costante dell’anima, che passa dall’immersione nella materia fisica all’aspirazione di un ritorno all’origine divina, riflettendo la profonda natura mistica del segno.

Il suo mantra

“Io sono il paradiso, sopra di me non c’è altro” è il motto che caratterizza il segno dei Pesci. Questa frase enfatizza la missione dei Pesci di ritrovare all’interno di sé la luce dell’amore cosmico. I Pesci vivono in una dimensione quasi senza tempo, in cui tutto e niente coesistono simultaneamente.

In loro non vi sono confini tra sé e gli altri, con un’innata propensione all’altruismo e alla compassione. Questo segno assorbe emozioni e sentimenti dall’esterno, spesso al rischio di inquinarsi con energie altrui, ma rimane guidato dal desiderio di connessione universale e amore incondizionato. I Pesci cercano di riflettere e incarnare l’immagine dell’amore universale, cercando di vedere in ogni persona un riflesso di sé stessi e del divino.