Ecco la nuova moda virale, invecchiarsi! Questo grazie al FaceApp Challange, usare una app per aggiungersi... le rughe

La FaceApp mania si è da pochi giorni scatenata anche sulla scia di molti vip, personaggi famosi ed influencer che l'hanno utilizzata andando così a generare l'effetto imitazione che è uno dei fenomeni tipici dei social. Era dall'Ice bucket challange che non si vedeva una diffusione così coinvolgente nella rete. Ma FaceApp non è una vera novità, esiste già dal 2017 e soprattutto non esegue solo un invecchiamento. Però la vera preoccupazione, ed è di queste ultime ore, che fine fanno tutti i dati delle persone e le loro fotografie? Quanto viene rispettata la nuova legge sulla privacy europea (GDPR) da poco entrata definitivamente in vigore? Cerchiamo di capire di più.
FaceApp, come funziona e cosa può fare
FaceApp utilizza le reti neurali per modificare l'aspetto, ovvero va a “riscrivere”, grazie all'intelligenza artificiale, il volto in base all'uso di algoritmi di approssimazione (ecco anche a cosa serve la matematica). Si acquisiscono i pixel che compongono la foto, vengono analizzati e rielaborati apportando le modifiche necessarie in base a quello che si vuole ottenere. Non è una banalità, anzi, è un calcolo molto impegnativo. E l'app funziona se collegati alla rete, per un intenso scambio di dati e vuole anche dire uso di geo localizzazione.
FaceApp però non invecchia soltanto, ma è possibile far diventare un volto sorridente, ringiovanirlo, cambiare sesso (ovvero da uomo a donna e viceversa).
FaceApp, che bello essere vecchi
Ma perché tutti vecchi? Impossibile dare una vera e propria motivazione. Questo FaceApp Challange è stato creato non si sa bene neppure da chi, il soggetto “zero” che ha scatenato tutto. C'è semplicemente stata una moltiplicazione tra belli, super belli, giovani e meno giovani per mostrarsi vecchi, anziani, con tante rughe, magari pochi capelli e bianchi. Forse è un modo per esorcizzare l'invecchiamento, perché si sa che poi non si è così, basta guardarsi allo specchio ed ecco che si ritrova la propria attualità.
Qualcuno ci aveva già giocato per un cambio di sesso, un ringiovanimento, ma è solo con CR7, Balotelli, i Ferragnez, Beyoncé, Beckham, Di Caprio, Icardi, Alessandro Gasmann e molti altri. E ora si inizia anche a giocare con ritratti famosi su quadri.
Qualcuno ha anche provato il sorriso (ovvero inserire un sorriso su un volto serio), qualcuno ha cambiato sesso, ma non c'è nulla da fare, “vecchio è meglio”.
FaceApp e la privacy
Con un evento così virale ecco alzarsi le voci “contro". Ma perché si dovrebbe essere contrari ad un gioco apparentemente innocente? Le considerazioni sono queste: è una app gratuita e come tutte quelle senza costi, vengono richiesti dei dati personali che vanno a comporre un patrimonio di informazioni; considerate il numerico, si parla di milioni di persone, quindi milioni di dati e di volti. E come sono gestiti? Questo è molto poco chiaro. L'azienda è russa ma con sede dei server che collezionano i dati negli Stati Uniti, in uno degli stati con tassazione agevolata e, non vi è nessuna indicazione delle diverse regolamentazioni della privacy, se non un'indicazione ferma al 2017, dove non si cita per quanto tempo sono conservati i dati forniti e senza un adattamento, se l'applicazione viene utilizzata in Europa, al nuovo regolamento dove si parla di “espressa e chiara autorizzazione alla conservazione dei dati”. Quanto è pericoloso? Forse lo scopriremo tra qualche tempo.