Con benzina e gasolio sempre alle stelle, nonostante il prezzo del petrolio sia sceso parecchio, molti decidono di orientarsi su questo carburante più economico.

Oltre al risparmio economico, il Gas Propano Liquefatto (G.P.L.) dà una grossa mano all’ambiente. Infatti ha basse emissioni inquinanti di monossido di carbonio, biossido di zolfo, particolato, benzene e piombo (il G.P.L. ha proprietà antidetonanti, di conseguenza non necessita del piombo o altri additivi antidetonanti inquinanti, come avviene nella benzina).
Il G.P.L. non è altro che un prodotto petrolifero composto da una miscela di idrocarburi, i cui componenti principali sono il propano ed il butano.
Con queste caratteristiche le auto equipaggiate con questo sistema di alimentazione possono tranquillamente circolare ove vige il blocco del traffico nei centri urbani, grazie al fatto che in questa miscela le famigerate polveri sottili e PM10 sono praticamente assenti.
Si trova allo stato gassoso, ma sottoponendolo ad una leggera pressione diviene liquido. Oltre ad essere utilizzato per l’autotrazione, oggigiorno esistono impianti di riscaldamento domestico alimentati con questo carburante.
Si è sempre pensato che una vettura equipaggiata con questo tipo di impianto fosse pericolosa. In effetti lo era una volta, ma con le nuove norme di sicurezza vigenti, o comunque gli impianti costruiti dopo il 2002, e grazie anche ai livelli standard elevati di sicurezza di maggior affidabilità, si può parcheggiare con tranquillità il proprio mezzo anche nelle autorimesse.
Per rendere bene l’idea, basti pensare che un serbatoio di benzina è costituito da materiale plastico o di gomma, mentre per i serbatoi del G.P.L. il materiale utilizzato è l’acciaio, con uno strato proporzionalmente superiore alla pressione sopportata. Prima di essere messi in commercio, gli impianti sono sottoposti a severi test, per verificarne la sicurezza, in cui sono simulate situazioni estreme, come tamponamento ed incendio. Grazie all’alto tasso di sicurezza raggiunto, in alcuni Paesi le assicurazioni hanno modificato le proprie tariffe assicurative per le macchine a G.P.L., scontandole.
Ma il punto forte dell’impianto G.P.L., oltre a non danneggiare l’ambiente, è il risparmio in termini di costi. Mediamente un impianto costa dai 1.000 ai 1.600€, dipende dal tipo di vettura e dal serbatoio installato, ad esclusione degli incentivi statali quando previsti. Rendendo però circa il 60% in più rispetto ad un mezzo alimentato a benzina o a gasolio, con gli stessi chilometri percorsi, dopo circa 25.000 chilometri fatti, si è ammortizzato il costo di installazione dell’impianto e da questo momento quanto risparmiato è salutare per il nostro portafoglio.
Si possono utilizzare due tipi di serbatoio: quello toroidale, o a ciambella, è di norma installato nel vano ruota di scorta, mentre quello cilindrico di solito è posizionato nel baule della vettura, che implica una limitazione di carico della vettura stessa.
Attualmente in Italia sono presenti all’incirca 2200 impianti di erogazione, la maggior parte lungo le autostrade. A livello editoriale, troviamo in commercio alcune guide dove sono segnalati i distributori. E’ bene, prima di affrontare un viaggio all’estero, informarsi se il bocchettone di carica in dotazione sulla nostra vettura è adeguato, in caso contrario è necessario procurarsi di una prolunga di carica idonea.
L’autonomia della vettura dipende da alcuni fattori, come lo stile di guida, le dimensioni del serbatoio (la cui capacità la troviamo scritta sopra). Per ragioni di sicurezza il serbatoio non deve superare l’80% di capacità. Ipotizzando di percorrere quasi 10 chilometri con un litro di G.P.L. con un rifornimento di 60 litri si ha un’autonomia di circa 480 chilometri.