Sorrentino riporta l'Oscar in Italia dopo quindici anni. Leonardo Di Caprio torna a casa a mani vuote. “Gravity” fa il pieno. La lunga diretta dal Dolby Theatre di Los Angeles ha decretato i suoi vincitori

L'attesa per l'86esima edizione degli Academy Awards è stata febbrile. La notte del 2 marzo, al Dolby Theatre di Los Angeles si è tenuta la cerimonia di assegnazione degli Oscar 2014, con la conduzione - per il secondo anno consecutivo - di Ellen DeGeneres e gli "eroi" come tema portante della serata. Favoriti fin dall'inizio tre film a cui sono state riconosciute una pioggia di nomination: “American Hustle - L’apparenza inganna” di David O. Russell e “Gravity” di Alfonso Cuaròn con 10 candidature, mentre “12 Anni Schiavo” di Steve McQueenne con 9. A sperare in una statuetta è Leonardo DiCaprio e in pole anche “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, in gara come il miglior film straniero. Tra comici, esibizioni live (U2, Pharrell Williams e Pink i superospiti dell'evento) ecco cosa è successo e quali aspettative sono state eventualmente disattese.
The Oscar goes to...
Ad aprire le ambite assegnazioni è Anne Hathaway, che svela quella al Miglior Attore non protagonista: previsioni confermate, Jared Leto per la sua interpretazione in “Dallas Buyers Club” porta a casa il primo Oscar della serata. «Incredibile...» , ammette commosso l'attore della Louisiana, capelli lunghi un po' scomposti e smoking bianco acceso da un papillon rosso, chiudendo con la più classica delle dediche: «Ti voglio bene mamma» .
Naomi Watts e Samuel Jackson sono i presenters dell'Oscar per i Migliori costumi, che va al “Grande Gatsby” (che porta a casa anche il premio per il Migliori scenografie), e al Miglior trucco, a “Dallas Buyers Club”. A poco meno di un'ora dall'inizio della cerimonia sale sul palco Matthew McConaughey e assegna l'Oscar per il Miglior film cortometraggio e lungometraggio di animazione: vincono “Mr. Hublot” e “Frozen", mentre l'Oscar per i Migliori effetti speciali, annunciati da Emma Watson (...“metallica” e ipertrasparente in Vera Wang), va a “Gravity” . Sarà il primo di una lunga serie.
Oscar made in Italy
Grande soddisfazione ed emozione per la vittoria di Paolo Sorrentino (che nel discorso di ringraziamento ha citato le sue fonti d'ispirazione: Talking Heads, Fellini, Maradona e Scorsese), salito sul palco con un'emozionatissimo Tony Servillo e il produttore Nicola Giuliano. Indossando uno splendido tuxedo Giorgio Armani, alle 3,55 il regista napoletano riceve l' Oscar per il Miglior Film Straniero per la sua “La Grande Bellezza”. La pellicola concorreva con “Alabama Monroe – Una storia d’amore” (Belgio), “Il sospetto – Jagten” (Danimarca), “The Missing Picture” (Cambogia) e “Omar” (Palestina), ma non c'è stata storia.
Dopo 15 anni da “La vita è bella” di Roberto Benigni, l'Italia torna a trionfare a Los Angeles.