Con l'inizio della pandemia, la diffusione del lavoro da casa aveva soddisfatto diversi professionisti e sembrava non avere controindicazioni. Oggi, invece, a distanza di qualche mese stanno fuoriuscendo i lati oscuri dello smartworking

Con la diffusione del coronavirus a marzo è stato indispensabile, in molti settori, attivare lo smartworking e al di là delle difficoltà inziali di dover gestire lavoro, famiglia e bambini, molte persone apprezzavano questa modalità.
Oggi sono trascorsi circa 6 mesi e pare che quella situazione che si pensava idilliaca si stia trasformando in una fonte di stress eccessiva tanto da parlare di burnout da smartworking.
Secondo una ricerca di Monster.com a soffrire di questa sindrome sono 2 lavoratori su 3, ovvero il 69% e il 20% in più rispetto alle statistiche precedenti al lockdown.
Ma quali sono le cause? E cosa è necessario fare per evitare uno stress professionale eccessivo se si prolunga lo stato di emergenza e le politiche aziendali continuano a favorire il lavoro da casa?
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Gli svantaggi di non andare più in ufficio
Sebbene alzarsi la mattina, vestirsi, trascorrere tempo nel traffico e rimanere sul luogo di lavoro a contatto con colleghi e superiori non sempre “simpatici” può in qualche modo generare stress, si è visto che anche lo smart-working ha i suoi lati oscuri da considerare e non sottovalutare.
Per prima cosa l'isolamente domestico, perché se da una parte essere da soli senza rumori di fondo può aiutare a concentrarsi, dall'altra, nella solitudine casalinga mancano quelle “pause caffè” in cui si chiacchiera e distrae che sono indispensabili per aiutare l'attenzione.
Poi c'è una connessione continua, si lavora di più perchè si accende il pc appena svegli e lo si spegne prima di andare a dormire. Che tradotto in numeri, secondo la ricerca fatta da Bloomberg, significa avere una giornata lavorativa che dura da 1 a 3 ore in più, si fanno più call e riunioni e si inviano almeno 8 email fuori dall'orario di “ufficio”.
Lavorare da casa, poi, significa essere ancora più multitasking e mentre si risponde a mail, telefonate o si seguono riunioni si cerca anche di sistemare, cucinare o seguire i figli e ciò alla lunga aumenta la pressione e l'ansia.
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Come riconoscere e contrastare il burnout da smartworking
Ma quali sono i segnali evidenti di uno stress da lavoro?
Non riuscire a rispondere e a gestire chiamate, mail e consegne lavorative rende esausti ed il passo successivo spesso è non accettare di fare degli errori, incolpare gli altri ed essere impazienti.
Se a ciò si aggiungono disagio, fatica, insonnia, agitazione e attacchi di panico molto probabilmente si è in piena sindrome da burnout da smartworking.
Per evitare di cadere in questa situazione o per cercare di risollevarsi è importante per chi lavora da casa darsi delle regole e seguirle. Eccone alcune:
- Organizzare la giornata dandosi degli orari prestabiliti, programmandosi delle pause e pianificando le attività da svolgere.
- Condividere gli orari lavorativi con i propri familiari e conviventi per non essere distratti e interrotti.
- Mantenere degli orari regolari per mangiare e soprattutto non consumare i pasti davanti al computer.
- Ricordarsi di bere: acqua, centrifugati e tisane purché il corpo sia sempre ben idratato.
- Non accendere il pc, rispondere a mail e messaggi durante la cena o la sera mentre si guarda un film.
- Fare delle pause durante la giornata, non per bere il caffè o fumare la sigaretta, ma per alzarsi dalla sedia, sgranchirsi le gambe e magari fare brevi attività rilassanti come dare da bere ai fiori o uscire sul terrazzo per respirare un po' di aria.
- Svolgere regolare attività fisica, indispensabile per mantenersi in buona salute.
- Mantenere un contatto con i colleghi e salutarsi a fine giornata lavorativa così che tutti si scolleghino e non ci contattino oltre l'orario previsto.
- Imparare ad ascoltare il proprio corpo e le proprie sensazioni perché è meglio prenderesi una pausa in più e disconnettersi ogni tanto ma riprendere con piena forza mentale rispetto a restare connessi fino all'esaurimento.
- Avere uno spazio adeguato dove lavorare in casa con una scrivania, una sedia ergonomica, la luce giusta e l'adeguata aerazione.