Da qualche tempo il Governo Italiano, per ovviare al problema delle prestazioni in nero, ha pensato di creare dei buoni lavoro per pagare baby sitter, giardinieri, insegnanti privati e tutti coloro che effettuano prestazioni d'opera a tempo. Con questi voucher si possono avere anche previdenza e assicurazione. Vediamo cdi cosa si tratta.

I buoni lavoro
I buoni lavoro, detti anche voucher, sono un sistema di pagamento che i datori possono usare per pagare il lavoro svolto in modo discontinuo e saltuario, al di fuori di un normale contratto lavorativo. In questo modo si agisce nella piena legalità perché si garantisce al lavoratore sia la copertura assicurativa sia il trattamento pensionistico Inps, senza però stipulare alcun contratto.
Esistono voucher di diverso valore, da 10 € ma anche multipli di 20 e 50 € che comprendono sia la retribuzione che i contributi previdenziali e assicurativi. Non è previsto invece il diritto alle prestazioni previdenziali per malattia, maternità e disoccupazione.
I lavoratori possono svolgere l'attività di lavoro occasionale fino a un massimo di 5.000 € per ogni datore di lavoro annuale, mentre il limite è di 3.000 € per chi è in cassa integrazione o in mobilità. I buoni possono essere usati anche dai cittadini stranieri regolari, ma non consentono né il rilascio né il rinnovo del permesso di soggiorno.
Dove si acquistano
I buoni lavoro possono essere di due tipi: cartacei o telematici. Il datore di lavoro può comprare quelli cartacei persso l'Inps, esibendo la ricevuta di pagamento del relativo importo sul conto correte postale n° 89778229 intestato a Inps Dg lavoro occasionale. In alternativa i voucher si comprano anche nelle tabaccherie che hanno aderito alla convenzione inps-fit.
Se invece si sceglie la procedura telematica sia il committente che il lavoratore devono iscriversi sul sito dell'Inps e, prima dell'inizio dell'attività, il datore di lavoro dovrà richiedere i buoni, che in questo caso saranno virtuali, pagandoli tramite il modello F24 con versamento sul c/c dell'Inps. Il lavoratore invece riceverà una card, sulla quale è possibile far accreditare gli importi delle prestazioni eseguite.
Prima di iniziare il lavoroIl committente deve comunicare prima dell'inizio del lavoro il suo codice fiscale, la tipologia di attività che ha richiesto, i dati del lavoratore, il luogo di lavoro, la data di inizio e fine prestazione, al n° 803164 oppure compilando la sezione dedicata del sito dell'Inps. Se il datore di lavoro ha acquistato dei buoni lavoro che poi non vengono usati, si può chiedere il rimborso all'Inps, che effettuerà un bonifico di pari valore. In caso di furto o smarrimento, invece per ottenere il rimborso bisogna fare denuncia alle autorità competenti e poi comunicarlo all'Inps.
Come si riscuotono
Affinché siano validi, i voucher cartacei devono essere intestati e compilati correttamente. A partire dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione potranno essere incassati dal lavoratore; se acquistati presso l'Inps verranno riscossi in qualsiasi ufficio postale, se invece sono stati comprati in tabaccheria si usa lo stesso circuito anche per l'incasso. In entrambi i casi bisogna mostrare un documento valido, il codice fiscale o la tessera sanitaria.