E' vero che a Carnevale ci si maschera per liberare un lato di sé tenuto nascosto gli altri giorni dell'anno?

L'aria di Carnevale già si sente nell'aria e, come ogni anno, molte persone si travestono e indossano vari costumi con i quali vanno a festeggiare privatamente, nelle piazze o sfilando sui carri. Non solo bambini, ma anche adulti di ogni classe sociale, basti pensare al famoso Carnevale di Venezia, dove signorotti della classe abbiente partecipano a balli mascherati.
Ma cosa si nasconde dietro alla voglia e al desiderio di indossare degli abiti diversi dal solito, celare il proprio viso dietro ad una maschera o nel travestirsi da qualche personaggio?
La storia del carnevale
Il termine Carnevale deriva dal latino carnem levare, che significa letteralmente "eliminare la carne"; nel Medioevo vigeva infatti la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, cioè dal giorno successivo alla fine del Carnevale, sino al giovedì santo prima della Pasqua.La storia parla del Carnevale come di un periodo in cui le persone si davano agli eccessi (cibo, bere e piacere di ogni tipo), nascondendo la propria identità dietro a delle maschere. Il culmine della festa avveniva con il processo, la condanna, la lettura del testamento, la morte e il funerale di un pupazzo, che rappresentava sia il re di un mondo fatto solo di godimenti sia il capro espiatorio delle nefandezze dell’anno passato.
Un tempo il Carnevale era anche il momento in cui le classi meno agiate potevano garantirsi il protrarsi dei propri privilegi.
Psicologia della maschera
Il significato più recondito del mascherarsi è quello di avere la possibilità di togliersi i propri “abiti” per assumere le sembianze di qualcun altro. Ciò che si sceglie di indossare rappresenta un modo per infrangere regole, ruoli e convenzioni e può anche nascondere alcuni aspetti psicologici di una persona.
Così come l'attore ogni volta che interpreta un personaggio, vive una vita momentaneamente parallela e non sua, così quando una persona si maschera ha la possibilità di assumere le sembianze di qualcun altro, solitamente molto diverso dalla propria identità, e ha la possibilità di esprimere aspetti che quotidianamente deve negare.
Inoltre la maschera nasconde una parte del proprio io e mette in evidenza un'altra parte di se stessi, spesso tenuta nascosta, e per un giorno la persona può esternare e dare vita a fantasie che nella vita di ogni giorno non farebbe mai, per paura di mostrare degli aspetti di sé sconosciuti.
Tipi di maschere
Spesso la maschera che si sceglie rappresenta l'opposto di chi siamo tutti gli altri giorni dell'anno. I più timidi possono così decidere di travestirsi da super eroi, in modo da sentirsi invincibili e forti almeno per un giorno; i più arditi e curiosi indossano i panni del sesso opposto, i nostalgici del passato mettono i panni di personaggi storici e le donne timide e un po' represse scelgono personaggi super sexy. I bambini, invece, scelgono quei personaggi che popolano la loro fantasie e talvolta cercano di esorcizzare le loro paure, mascherandosi da mostri e orchi cattivi. Qualunque sia la maschera scelta, l'intento principale è abbandonare i caratteri abituali, rifiutando per un momento il ruolo che impersoniamo ogni giorno e per una volta disinibirci e sfuggire alle regole che spesso ci imponiamo di seguire.