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Anche la Regina “cinguetta” e scatena l'attacco dei troll

Queen Elizabeth ha scritto il suo primo tweet ed è finita nel mirino di utenti poco educati

Anche la Regina “cinguetta” e scatena l'attacco dei troll

Lo scorso venerdì la regina Elisabetta II si è affacciata sul mondo dei social network scrivendo il suo primo tweet.

La sovrana britannica ha inaugurato una nuova galleria del Science Museum di Londra e l'ha personalmente pubblicizzata tramite internet: munita di un tablet ha digitato un messaggio a tutto il mondo firmato a suo nome per mezzo di Twitter.


Sua maestà ha usato l'account @BritishMonarchy (quello ufficiale di Buckingham Palace) ed ha scritto: «È un piacere aprire oggi l’esibizione di Information Age al Science Museum. Spero che piacerà ai visitatori.Elizabeth R.».




Pioggia di insulti
Pochi minuti dopo il primo tweet “regale” di Elisabetta il messaggio è stato rilanciato migliaia di volte e ha subito l'attacco di troll, utenti che riutilizzano messaggi scritti sui social, forum e internet in generale, per provocare, disturbare e fomentare gli animi insultando i mittenti.

In alcuni tweet la sovrana è stata offesa pesantemente, definita «imbarazzante» e diventata bersaglio di minacce, insulti e di un augurio di decapitazione.

La polizia britannica è intervenuta tempestivamente per risalire ai reali mittenti di questi messaggi ma la procedura di identificazione è alquanto ostica e difficilmente si arriverà ad un vero e proprio riconoscimento delle persone che hanno scritte le offese.


Disgusto
Questa la prima reazione di Tim Berners-Lee, fondatore del World Wide Web verso il fenomeno dei troll su internet, che ha dichiarato:
«Penso sia nell’umana natura, abbiamo sempre avuto un lato meraviglioso e un lato oscuro e il web è facilmente accessibile a coloro che vogliono sfruttare quest’ultimo».

I troll si possono “sconfiggere”?

Questi frequentatori fastidiosi del web riaccendono frequentemente il dibattito sull'uso di internet e su come poterlo regolamentare. A tal proposito Roger Dooley, uno degli esperti mondiali di neuromarketing, ha scritto sul magazine Forbes che «i troll possono distruggere le comunità anche perché spesso non sono perseguibili dato che non sempre rompono in modo chiaro le regole. Si dice spesso che questi troll, di persona e dal vivo, siano persone carine e posate. Ma le nuove ricerche mostrano l’esatto contrario, pare infatti che nella vita vera siano spesso narcisisti, psicopatici e sadici».

La soluzione suggerita da Dooley? «Non nutrite questi troll, ignorateli». Secondo l'esperto questa “strategia” dovrebbe scoraggiare gli attacchi insistenti di questi personaggi.

Di Elisa Gamberi © Riproduzione Riservata
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