Putin si dice pronto a mandare l'esercito a Kiev, dove il rovesciamento di Yanucovich 'è stata un'azione anticostituzionale'. La tensione con gli Stati Uniti cresce e Obama decide di rompere ogni accordo militare e commerciale con Mosca

Sulla crisi in Ucraina e sulla tensione in Crimea, il presidente degli Stati Uniti Obama non ha usato mezzi termini: «Noi appoggiamo fortemente il governo ad interim dell'Ucraina, il segretario di Stato John Kerry si recherà oggi a Kiev per dimostrare il suo sostegno al popolo ucraino e per offrire pacchetti economici specifici e concreti. Il primo obiettivo è quello di stabilizzare l'economia, anche nel pieno di questa crisi».
Stop agli impegni con la Russia
Come preannunciato, il Presidente Obama rompe gli accordi di ogni natura con la Russia. Gli Stati Uniti hanno dato lo stop a qualsiasi legame militare con Mosca: non solo alle esercitazioni ma anche alle riunioni bilaterali. Secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, l'America avrebbe anche sospeso le trattative per intensificare gli scambi commerciali e gli investimenti .
La gaffe del consigliere del Cremlino
La Russia risponde per le rime. Questa mattina il consigliere economico del Cremlino Glaziev ha dichiarato: «Mosca troverà un modo non solo per annullare la sua dipendenza finanziaria dagli Usa, ma anche di uscire da queste sanzioni con grandi vantaggi. Crollerà il sistema finanziari o americano e potrebbe addirittura finire qui il predominio degli Stati Uniti nel sistema finanziario mondiale».
La strategia sarebbe quella di lasciare il dollaro per altre valute per creare un nuovo sistema di calcolo e pagamenti. Ma proprio quando lo strappo tra Usa e Russia sembrava inevitabile, il Cremlino ha fatto sapere che le opinioni di Glaziev sono del tutto personali, e esprimo soltanto il suo punto di vista, non quello dell'intero Palazzo.
Putin pronto all'uso della forza a Kiev
Il presidente Russo ha espresso chiaramente la sua posizione su quanto successo in Ucraina, dove il presidente Ianucovich è stato rovesciato da una protesta violenta . «La sua caduta – avrebbe detto Putin – è un'azione incostituzionale e una presa di potere con le armi. Anche se per ora non c'è la necessità di inviare le truppe russe in Ucraina, la possibilità rimane ». E ha concluso con una frase che tiene aperta l'eventualità di un intervento: « La Russia si riserva il diritto di ricorrere a tutti i mezzi per proteggere i russi in Ucraina».
Le truppe russe rientrano alle basi militari
In piena crisi ucraina, Putin ha ordinato il rientro nelle rispettive basi permanenti alle forze russe impegnate in quelle che sono state definite semplici «esercitazioni militari a sorpresa», cominciate il 26 febbraio scorso nelle regioni occidentali e centrali della Federazione russa. Entro il 7 marzo, tutti i militari rientreranno.
In Crimea
Intanto, in Crimea la questione all'ordine del giorno è quella del referendum sullo status della penisola. Il voto è stato anticipato al 30 marzo. A oggi non c’è ancora certezza se i quesiti referendari verranno modificati e se verrà chiesto direttamente ai cittadini se vogliono aderire alla Federazione russa. Il premier della Crimea Akseniev ha invece ventilato la possibilità che la Crimea crei un proprio esercito autonomo e che il referendum sia anticipato ulteriormente.