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Sharing Economy: condivisione come strategia anti crisi

Cambiano le abitudini di consumo ed emerge un dato interessante: usare è meglio che possedere e c'è il boom del consumo collaborativo.

Sharing Economy: condivisione come strategia anti crisi

In tempi di crisi si modificano le abitudini e le strategie di consumo, nasce così la sharing economy, una nuova filosofia di vita che si allontana dal modello consumistico dell'accumulo sfrenato per avvicinarsi sempre di più alla condivisione.
Non sono necessari grandi stravolgimenti per dare il proprio contributo alla realizzazione di un sistema globale che forse sarà migliore, sicuramente molto differente da quello a cui siamo stati abituati.
Tantissime persone hanno già cominciato a cambiare il proprio stile di vita, il modo di fare acquisti, vestirsi, viaggiare, divertirsi adottando il nuovo modello di consumo collaborativo.

Vediamo qualche suggerimento concreto per convertirsi all'economia della condivisione.

Sharing Economy
Car Pooling
Con carpooling si intende una modalità di trasporto che consiste nel condividere tra più persone le loro automobili private per ridurre i costi e incentivare la mobilità sostenibile. In pratica si mette a disposizione la propria auto, alternandosi con quelle di altri partecipanti, per percorrere lo stesso tragitto nella medesima fascia oraria, dividendo le spese sostenute dagli autisti. Questa formula risulta particolarmente efficiente per studenti che si recano alla stessa università o colleghi che ogni mattina vanno in ufficio insieme.

Secondo i dati del sito carpooling.it, piattaforma che promuove l'auto di gruppo, sono sempre di più le donne a scegliere l'opzione della vettura condivisa: si è registrato un aumento del 26% delle utenti al sito con un'età media compresa tra i 24 e i 36 anni e residenti prevalentemente al nord. Questi dati ci fanno dedurre una preferenza al femminile per questa opzione di trasporto, probabilmente perché molte mamme possono condividere lo stesso tragitto anche per portare e andare a riprendere i propri bimbi a scuola e agli asili.

Sharing Economy
Bookcrossing
Chi ama leggere e vuole promuovere e partecipare gratuitamente alla divulgazione del sapere e alla sua condivisione può scambiare i propri libri con altri appassionati di lettura semplicemente mettendoli in circolazione, lasciandoli per esempio su panchine o vicino ad una fermata dell'autobus. Questa è la filosofia del bookcrossing e per diventare un bookcrosser bastano pochi semplici passi, ecco come fare.

  1. Registrarsi al sito www.bookcrossing.com e creare un ID Bookcrossing (BCID), si tratta di un codice che identifica univocamente la copia del proprio libro;
  2. Creare un'etichetta con la stampa del codice BCID creato e applicarla sul libro che si vuole scambiare;
  3. Condividere il libro. Si può dare ad un amico, ad un conoscente oppure spedirlo ad un altro bookcrosser che lo sta cercando tramite un annuncio sul sito. Altrimenti si può lasciarlo “libero” di essere preso su una panchina, sul tavolo di un bar, su un treno o in una “Zona Ufficiale di Bookcrossing” (conosciuta anche come OBCZ) , ovvero un luogo fisico dove i libri vengono regolarmente presi e/o liberati.
  4. A questo punto è possibile seguire il viaggio del proprio tomo: quando un lettore trova un libro può inserire il codice BCID sul sito di bookcrossing e segnalare che è stato preso. Il vecchio proprietario può seguire il tragitto proprio libro sul sito, leggere i commenti di chi lo ha letto e magari anche conoscerlo.

Di Elisa Gamberi © Riproduzione Riservata

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