Collocazione di calendario inusuale per il Salone del Mobile 2022 ma che ha dato, come anche il Fuorisalone, segnali molto positivi, anche per le future tendenze nell'arredo

Si è appena concluso il Salone Internazionale del Mobile e il Fuorisalone nella capitale meneghina. Una edizione inusuale per il calendario, abitualmente è ad Aprile, ed anche per le conseguenze della pandemia e per la guerra in Ucraina che hanno visto l'assenza totale tra gli espositori di russi e cinesi. Questo però non ha fermato l'arrivo d oltre 2000 espositori con il 27% dall'estero con una affluenza (questi i dati direttamente dall'organizzazione) di oltre 260.000, durante i sei giorni d'esposizione con arrivi da 173 Paesi diversi. Il 61% dei visitatori come operatori di settore e buyer provenivano dall'estero. I dati del Fuorisalone risultano di difficile reperibilità, ma certamente la presenza di italiani e stranieri è stata importante, molti brand, non solo legati all'arredo e a ciò che vi ruota attorno hanno organizzato presentazione, installazioni ed eventi più come visibilità che per acquisire clienti e accordi commerciali. Questo ha certamente riportato in città la voglia di riprendere la “corsa” verso lo sviluppo produttivo, di design e tecnologico che questo evento ha sempre portato non solo a Milano ma a tutta Italia.
Vediamo però il “dove stiamo andando” rivelato tra Salone e Fuorisalone.
Sostenibilità
L'impatto ambientale è ormai uno dei punti chiave su cui le aziende di ogni tipo devono fare i conti ed anche per quanto riguarda l'arredo e i suoi complementi è arrivato il momento di rivedere filosofie e sviluppare progetti legati alla sostenibilità. Se attualmente non si riesce a ridare nuova vita a materiali vari, creando oggetti con materiale di riciclo, vi è come controparte l'impegno all'abbattimento del CO2 con l'adesione al progetto Carbon Neutral o la compensazione piantando alberi (come KDLN, azienda interazionale di elementi d'illuminazione che collabora con Eden Reforestation Project) e mediando sulle modalità produttive.
Tecnologia
Grande spazio all'innovazione tecnologica che include anche la possibilità di riciclare tantissimi materiali e crearne di nuovi da impiegare o poter dare nuova vita a ciò che si getta. Miscele di scarti di legno per i mobili, di pietre più o meno preziose per pavimenti, pareti, parti d'arredo, nuovi tessuti derivati dagli scarti di fibre vegetali come le arance ma anche piante di vario genere. E poi l'impiego di stampanti 3D che ormai possono impiegare ogni tipo di materiale, anche il cemento per creare specifici prodotti o parti di esso così da poter personalizzare al massimo gli spazi e gli ambienti.
Razionalista o eccessivo
Per quanto riguarda invece i veri e propri arredi, le tendenze sono due: o un grande richiamo al razionale oppure all'eccesso. Un ritorno allo stile di Joe Colombo o anche Giò Ponti (architetti e designer italiani del secolo scorso tutt'ora molto apprezzati), con un pizzico di personalizzazione. Ovvero parliamo di oggetti come poltrone, mobili e arredi che risolvono problematiche di spazio, di praticità, per un uso quotidiano e costante delle cose e non dei semplici oggetti di bellezza e d'esposizione. Questa tendenza sfiora un po' il minimal ovvero c'è quello che serve, punto!
Se invece questo non vi piace, allora ecco l'eccesso, quello che gli anglosassoni definiscono il “too much”. Troppo colorato, eccessivo, quasi inutile, ma che certamente si fa notare come il recupero del motivo del carretto siciliano di Dolce & Gabbana.
Qualità per una vita più lunga del prodotto
Nulla di più affidabile della qualità che significa anche abbassare lo spreco. Ovvero, anche nella ricerca dei materiali di riciclo, il diktat è la qualità. Tutto deve essere fatto a regola d'arte. Non solo il materiale, ma anche la lavorazione che dona così una vita molto più lunga ad ogni creazione. Anche questa è sostenibilità. Basta spreco, basta usa e getta ma elementi forse pi costosi di quelli che abbiamo visto sino ad oggi ma che sono garanzia di durata e quindi di risparmio futuro. Design intramontabili che li rendono così un ever green come i tessili di Carillo Home