Home » Società » Attualità » Psicologia e filosofia McDonald's

Psicologia e filosofia McDonald's

Cosa c'è veramente dietro al fenomeno Mc Donald's? Come mai dall'America è riuscito a conquistare Paesi di tutto il mondo, con usi e costumi totalmente diversi? Vediamo insieme la psicologia e la filosofia McDonald's.

Psicologia e filosofia McDonald's


Interno McDonald'sUn tempo ormai lontano, era per noi italiani impensabile entrare in qualunque ora del giorno in un locale e ordinare un enorme hamburger farcito di maionese o cipolle, bere Coca Cola e ancora mangiare quantità enormi di patatine fritte. Lo vedevamo solo nei telefilm americani e in realtà non era poi così invidiabile come situazione, pensando all’obesità, anch’essa purtroppo mutuata dall’America!

In quella strana e bizzarra, ma soprattutto errata, modalità di mangiare non c’era in realtà un esempio o peggio un mito da copiare e scimmiottare, ma le cose sono andate proprio in quel senso, e cioè abbiamo portato quell’esempio con tutti i suoi difetti e i suoi gadget anche in Italia: è l’impero McDonald’s.

La filosofia alla base di McDonald’s è apparentemente semplice, ma è totalmente studiata a tavolino, non lascia sfuggire nessun particolare, da qualsiasi punto di vista la si osservi è sempre organizzata e strutturata. La tempistica del servizio, la gerarchia del personale, la meritocrazia e i premi o bonus dati al medesimo, la prospettiva di crescita di chi dedica il suo tempo e la sua fatica, i gadget da regalare ai bambini (costruiti in Vietnam da altri bambini che lavorano 10 ore al giorno), il sapore così ben definito e sempre uguale che fidelizza il cliente e lo porta inconsciamente a prendere e consumare 9 volte su 10 sempre lo stesso menù, la location identica in Italia, come in California o a Parigi. Tutto ciò non disorienta mai il cliente, ma è mirato ad esercitare un fortissimo potere rassicurante, cosicché anche se si è all’estero “ci si sente a casa”, perché è un luogo che ben conosciamo. Non per ultimo l’aspetto economico: il menù ha un prezzo imbattibile e concorrenziale, unico direi, rispetto a un pranzo in un bar o in una mensa, anche se la qualità e le calorie poi sono “lievemente” diverse.

 Ingresso McDonald's Canada

McDonald’s non è possibile definirlo un ristorante e nemmeno un bar, qui entri e hai la possibilità di servirti e di ricevere in pochissimo tempo ciò che si desidera mangiare. Anche questo è tutto calcolato.

Vassoio McDonald'sAdesso è anche possibile, in moltissimi punti, navigare gratuitamente sul web (locali con free WI-FI) e poi spesso sono presenti giochi per bambini, queste specie di gabbie colorate, in cui i più puiccoli saltano, scivolano, si rotolano in piena libertà tra una patatina e l’altra, lasciando “gustare” in pace ai genitori il loro Cheeseburger.

Quando i bambini entrano da McDonald’s sembra che entrino nel Paese delle Meraviglie. Sanno già di poter festeggiare con un gadget fatto apposta per loro e consegnato nel loro Happy Meal, i genitori sanno già che molto probabilmente non mangeranno molto al di fuori delle amatissime patatine e al massimo dello yogurt o probiotico (una delle poche isole di sana alimentazione all’interno di questi locali, che forse mette una toppa alla coscienza), ma sembra poco importargli, in fondo vanno lì per giocare, quasi come se non vi fossero altri luoghi adatti per poter fare le stesse cose. E' buffa e allo stesso interessante questa cosa!

 

Mangiare in fretta, questa è la traduzione di fast food. Sarebbe invece il caso di fermarsi (sempre sia possibile) e di chiedersi il motivo per cui è necessario mangiare in fretta, consumare in pochi minuti un pasto. Forse perché nel caso del McDonald’s superati i cinque minuti, il panino diverrebbe poco appetitoso? Perché tutta questa fretta? Ma l’importanza della convivialità, dello scambiarsi delle emozioni anche attraverso il cibo, del saper gustare davvero e non trangugiare indistintamente uno struzzo o un alligatore? Dove è andato a finire tutto ciò?

Addirittura hanno creato, proprio per chi è di corsa e “prende al volo” il proprio ordine, il McDrive, dove si ordina e si ritira stando direttamente in macchina. Sembra proprio che il mito americano abbia su di noi un’attrazione forte e inevitabile.

 Ressa da McDonald's

Osservate le sedie del McDonald’s: sono davvero poco comode, sarà un caso? No assolutamente, anche queste fanno parte di uno studio, in base al quale il cliente si siede e velocemente si alza, in un walzer di persone che continuamente, come piccole formichine impazzite, entrano ed escono dal locale incessantemente, sempre e solo per mangiare. Badate, a tutte le ore del giorno, andando a rompere completamente le abitudini, gli orari classici, trovandosi alle tre del pomeriggio con davanti, non si sa bene perché, un hamburger e patatine fritte fumanti.

 

Ah, che belle le nostre trattorie, i piccoli ristoranti discreti che offrono i menù di stagione, in cui ti siedi e scambi quattro chiacchiere con il proprietario o con il cuoco che esce e ti viene a chiedere se hai apprezzato il suo brasato al Barolo, o le osterie con le tovaglie a quadretti e il pane nel cestino di paglia!

 

McDonald’s invece è uno dei tanti esempi partici dell’effetto della globalizzazione e del consumismo, ci porta ad una sorta di alienamento dal cibo, standardizza le nostre papille gustative sintonizzandole sempre e solo su certi gusti, mettendoci fretta e controllando i nostri gusti e le nostre reazioni.

Ronald McDonald's grasso 

Per terminare qualche numero fornito e rappresentato dagli animali: quaranta milioni di polli in Italia sono dirottati ogni anno su McDonald’s, 90.000 tonnellate di carne bovina raggiungono lo stesso canale.

Dal punto di vista nutrizionale, la carne, rossa o bianca che sia, si dovrebbe consumare non più di tre o quattro volte la settimana, mentre in America la consumano in pratica tutti i giorni. Prima di arrivare a quei livelli, fermiamoci! Leggiamo nuovamente quei numeri e meditiamo sul da farsi, sia per la salute che per l’ambiente e la natura.

Di © Riproduzione Riservata
CONDIVIDI

GOOGLE ADS