Chi sono i ragazzi nati tra la metà degli anni 90 e il 2012? come si definiscono e in cosa si differnziano rispetto alle generazioni precedenti?

Detta anche Gen Z, la generazione Z è quella composta dalle persone nate tra il 1997 e il 2012 e che oggi hanno tra gli 8 e i 23 anni. Definiti così perché vengono dopo i Millennials, o gen Y (nati tra fra la metà degli anni '80 e la metà degli anni '90) e prima della generazione Alpha (i nati dopo il 2010), sono i primi ad essere nati e cresciuti in un mondo completamente tecnolocizzato e digitale.
Spesso giudicati per come pensano, si vestono e parlano sono in realtà dei ragazzi tutti da scoprire perché non nascondono le loro fragilità e rivelano delle belle sorprese. Messi a dura prova da questa pandemia hanno rivelato risorse importanti che saranno utili anche nel loro futuro lavorativo.
Chi si nasconde dietro a questi adolescenti spesso tanto criticati?
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Un esperimento sociale
Daniele Grassucci, fondatore e direttore del portale Skuola.net e Federico Taddia, giornalista, scrittore e autore tv, hanno deciso di intervistare 30.000 ragazzi della generazione Z (tra i 12 e i 17 anni) ponendogli diverse domande.
Ciò che emerso è un racconto privo di filtri e pregiudizi in merito a diversi temi attuali come l'amicizia, l'amore, il corpo, le passioni, le paure, il futuro, la felicità e molto altro.
Un collage che ha dato forma al libro “Chi sono? Io.Le altre. E gli altri” edito da De Agostini, un testo che può essere utile soprattutto agli adulti.
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I loro pensieri e convinzioni
La generazione Z crede nell'amore fluido e non ama schematizzare la sessualità tanto che il 10% preferisce non identificarsi in alcun genere e alla domanda “Da chi sei attratto?” sceglie di rispondere con risposta binaria.
Se in merito al sesso sono aperti, sulle loro emozioni sono piuttosto chiusi (cosa tipica adolescenziale) e sfogano la rabbia e la frustrazione sul cibo o a volte abusando di droghe e alcol.
Sono però passionari in merito a certi temi e hanno ben chiare le priorità che riguardano la scuola, la politica e l'ambiente (basti pensare a Greta Thunberg).
Inoltre la Gen Z per il futuro vuole inseguire le proprie passioni anche se queste non corrispondono necessariamente a lavori con stipendi alle stelle; piuttosto desiderano tempo per sé e per la famiglia, qualunque essa sia.
Lo status single non li spaventa perché non vogliono rincorrere per forza amori impossibili ma desiderano riuscire a stare bene anche senza un partner. Tutto questo fa capire quanto siano distaccati da certe sovrastutture sociali e mentali che fino a quella generazione hanno influenzato la vita degli oggi trentenni.
Grande valore alle amicizie quelle costruite di persona, a scuola, nello sport e non online come tanti penserebbero.
Ed infine hanno ambizioni mascherate da paure e dal timore di deludere gli adulti, in primis mamma e papà.
Il loro rifugio sono i social che in certi casi creano dipendenza ma sono il luogo dove nascondono le loro insicurezze e fragilità.
Perciò quando incontrerete un ragazzo della generazione Z non fermatevi all'apparenza, piuttosto chiedetegli come sta. La risposta vi farà conoscere la persona chi avete davanti.