Si fa un gran parlare, in questi giorni, di pedofilia nella chiesa cattolica, fatti emersi da un lontano passato a causa di denunce dei ragazzi, ormai adulti, che subirono le “attenzioni” dei prelati.

La parola pedofilia in sé ha un significato diverso da quello comune (dove si indica l'abuso sessuale sui minori), essa deriva dal tema greco παῖς, παιδός (bambino) e φιλία (amicizia, affetto), cioè sentire, provare affetto per un bambino, cosa che qualsiasi genitore sente.
In ogni caso, la pedofilia viene oggi considerata un reato sia perché si coinvolgono minori in attività illecite, sia perché può essere usata violenza sessuale su di loro.
Per chi volesse approfondire l'aspetto sociale e giuridico consiglio la lettura dell'articolo “La pedofilia: aspetti criminologici e novità legislative” dove l'autrice avv. Rosalia Conforti descrive e spiega le leggi italiane in merito alla pedofilia.
Situazione italiana e internazionale
Secondo telefono azzurro, quasi il 60% dei casi di abusi su minori avviene tra le mura domestiche.
Nel panorama internazionale emerge che in Francia e in Inghilterra i minorenni vittime di abuso sessuale sono molto più numerosi, ma ciò che preoccupa in Italia è il "sommerso": è probabile, infatti, che alcune situazioni di abuso non arrivino alla denuncia. Luca Steffenoni, nel suo libro Presunto colpevole, osserva che “nella classifica degli abusatori di minori si collocano, con un sorprendente 80%, i padri separati denunciati dall'ex-moglie in concomitanza o immediatamente dopo la richiesta di divorzio”
La chiesa e la pedofilia
Da quanto detto sopra, risulta evidente che la pedofilia è un comportamento deviante della psiche umana riguardante il rapporto tra adulto e minore. Tale comportamento coinvolge tutti gli individui, nel senso che ognuno di noi può esserne soggetto, senza distinzione di razza, cultura e religione.
La chiesa cattolica ha sempre condannato ogni comportamento sessuale che devii dal semplice “accoppiamento per la riproduzione”, ma ha sempre inteso che il comportamento dei suoi prelati, dal parroco alla carica più alta, venisse affrontato e, eventualmente penalizzato, all'interno di essa (la chiesa come organismo giuridico fa capo allo stato del vaticano).
E in questo senso si è sempre mossa: le accuse che le sono state rivolte dalla stampa dovrebbero essere lette anche in rapporto agli accordi che la chiesa ha con gli stati in cui opera.
Perciò, per parlare di pedofilia all'interno della chiesa, si deve distinguere tra:
- aspetto legislativo interno ad essa
- rapporto con le legislazioni degli altri stati
- capacità dell'individuo di reprimere quegli impulsi primordiali che sono in ognuno di noi
Il mio proposito è quello di analizzare il terzo.
La chiesa da sempre presuppone che l'individuo che prende i voti sia immune dai peccati perché, essendo portatore di una visione spirituale della vita e vivendo all'interno di istituzioni rivolte al mondo spirituale, non può essere soggette alle tentazioni del mondo materiale e per ciò immune dai peccati contenuti in esso.
In altre parole un prete, data la sua natura spirituale, non può cadere nei peccati tipici degli individui che vivono una vita mondana. Questo ha portato a credere alla superiorità del prete derivante dalla fede da lui professata: quella cristiano/cattolica.
Ma così non è.
Casi di pedofilia
I casi di pedofilia (ma anche casi di preti che, ad un certo punto del loro ministero, si trovano a dover affrontare il problema del celibato in termini reali) nella chiesa si sono succeduti nel tempo anche se solo ora hanno preso una coscienza civile nel mondo cattolico.
Irlanda: In Irlanda in alcuni degli orfanatrofi gestiti dalla chiesa venivano praticate violenze non solo sessuali.
Ecco un artiolco a riguardo: pedofilia il Irlanda, tutti gli abusi del clero
Germania: è stata pubblicata una ricerca del settimanale “Der Spiegel” in cui viene rivelato che almeno 94 sacerdoti del liceo cattolico berlinese Canisius Kolleg sono sospettati di aver commesso absui su minori dal 1995 fino ad oggi.
Ecco un articolo: Scandalo pedofilia in Germania
Brasile: il sacerdote Benedikt Lennartz è stato arrestato per pedofilia. Il prete di 41 è stato incolpato di comportamenti illeciti via internet dal maggio 2009: dopo un blitz della polizia è emerso il nome del sacerdote assieme ad altri e si concluse con una ventina di arresti. Secondo la polizia, Lenartz si spacciava per un quattordicenne per adescare altri ragazzi giovani.
In questo caso, per il fatto che il sacerdote usi uno strumento che non lo colleghi direttamente ai parrocchiani, è evidente la ricerca cosciente dell'atto.
Approfondimento: Prete pedofilo in Brasile
Malta: due settimane fa Lawrence Grech ha implorato aiuto al Vaticano. Grech è cresciuto per venti anni in un orfanotrofio ed ha subito molestie sessuali per anni assieme ad altri che viveano con lui nell'orfanotrofio. Grech e gli altri hanno già denunciato la situazione alle autorità ecclesiastiche ma non è servito a niente. Grech a tredici anni è stato costretto a vestirsi da donna e farsi toccare dai frati dell'orfanotrofio di Santa Venera, mntre i suoi compagni hanno denunciato veri e propri strupri subito dagli ecclesiatici.
La pedofilia tra i sacerdoti a Malta non è purtroppo una novità: una commissione d'indagine diocesana sul fenomeno calcola che siano 45 i religiosi coinvolti negli ultimi undici anni. Nessuno di loro, però, è stato mai condannato né ha mai scontato un giorno di carcere.
Gli autori delle violenze erano quattro: uno è scappato in Italia, gli altri tre hanno ammesso le loro colpe alla polizia ma, sempre da quanto ha riportato Grech, non ci sono state conseguenze perché a Malta la chiesa è potente e può disporre dei migliori avvocati.
Grech ha dichiarato che spera molto nelle scuse da Papa Benedetto XVI che sarà in visita a Malta il 17 e 18 aprile prossimi.
Approfondimento: Pedofilia a Malta
Italia: ci sono circa 130 casi si sacerdoti coinvolti in reati legati alla pedofilia.
A Teramo viene arrestato un prete per aver molestato una bambina di 10 anni mentre a Verona sessantasette ex alunni dell’Istituto per sordi Antonio Provolo di Verona avrebbero subito abusi e violenze sessuali da parte di preti fra gli anni Cinquanta e il 1984.
Approfondimenti: Violenza su bambina di 10 anni a Teramo e Denunce a Verona
Credo che bastino i casi riportati per dimostrare che il sacerdote, al pari di ogni essere umano, non è immune dagli istinti sessuali. Se poi consideriamo la situazione particolare in cui si trova ad operare (impossibilitato a sposarsi e perciò sottoposto a maggior disagio sessuale), risulta evidente che la necessità di sfogo sessuale porta il religioso cattolico a rivolgere i suoi desideri verso soggetti deboli, cioè non in grado di valutare la situazione in termini razionali.
Esiste una correlazione tra celibato sacerdotale e pedofilia?
Proibire il matrimonio ai preti è per la chiesa una pratica che si rifa al fatto che, per poter operare in modo particolare per quegli evangelizzatori che lavorano in zone a rischio, non devono aver impedimenti che possono nascere con la famiglia.
Questa pratica, se da una parte ha i suoi vantaggi, dall'altra mette l'individuo in una situazione di grave disagio per quanto riguarda la sua vita sia sentimentale che sessuale.
Nei sentimenti il prete deve sopprimere tutto ciò che riguarda un suo eventuale interesse nei confronti del sesso opposto diverso dal suo compito di evangelista.
Nel sesso, egli non potendo soddisfare in alcun modo, se non quello naturale (erezione notturna, fuoriuscita di sperma durante il suo bisogno corporale) che però non implica il soddisfacimento sessuale, gli impulsi sessuali, viene sottoposto a stress nella misura in cui reprime l'impulso.
Questo porta una persona deviata a considerare il sesso come un qualcosa da espletare in modo nascosto, con modi e tempi diversi dal normale, modi che, non potendo essere rivolti, pena il suo allontanamento dall'esercizio sacerdotale, verso persone coscienti, possono spingerlo a rivolgere le sue attenzioni verso soggetti non ancora pienamente coscienti, o comunque più facilmente soggetti a ricatti.
E così avviene, e non solo da oggi
Se da una parte, la chiesa condanna la pedofilia e tutte le manifestazioni sessuali non inerenti alla procreazione, dall'altra perdona il peccatore previo pentimento, la conseguenza di ciò è stata la tendenza a nascondere i fatti inerenti la pedofilia.
Ciò non toglie che un religioso che commetta tali reati sia comunque sottoposto a pene derivanti dal canone giuridico del vaticano.
Anche se la chiesa, con la voce del cardinal Bertone afferma:
“i numerosi scandali di pedofilia che hanno scosso la Chiesa cattolica sono legati all’omosessualità e non al celibato dei preti”
[per approfondimenti leggere Bertone su pedofilia e omosessualità]
In questo modo la chiesa cerca di spostare il problema sull'omosessualità nel tentativo di salvare la tradizione (nei vangeli non esiste nessun riferimento al celibato dei ministri del culto).
Inoltre, va a coinvolgere una categoria di persone che da sempre è soggetta a discriminazioni, queste persone vedono nelle parole di Bertone, e non solo loro, un ulteriore tentativo di penalizzare un comportamento sessuale che di per sé non è violento e, comunque, di sfruttare a proprio vantaggio (la chiesa si è sempre schierata contro i matrimoni gay) l'attacco mosso nei suoi confronti dalla società civile. Una mossa, questa, che chiarisce ulteriormente la natura politica dell'azione del clero nella società.
La stampa e la chiesa
Gli attacchi della stampa, in modo partricolare quella americana, se letti nell'ottica sopra descritta, prendono un aspetto decisamente politico; un attacco all'attuale “premier” cattolico. Dove ci porterà un atto simile è facile prevederlo; la chiesa ha sempre avuto a che fare con attacchi del genere, non bisogna mai dimenticare che essa ha sempre operato nel mondo, pensare che sia possibile “distruggerla” sul piano politico ma anche teologico, è un'illusione che dura da almeno tre secoli, dal tempo dell'illuminismo.
Perciò è facile presupporre che ne uscirà non solo indenne ma ancor più rafforzata, se non sul piano politico sicuramente sul piano della fede, il che comporta comunque anche un rafforzamento politico, almeno a medio termine, quando cioè la bufera è passata.