Recenti studi hanno evidenziato come i nuovi casi di melanoma riguardino molti giovani anche perché parecchi di loro non usano la crema solare protettiva, ritenendolo un gesto da “sfigati”. Per questo è nata l'esigenza di una campagna informativa rivolta soprattutto ai giovanissimi

La Fondazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica) ha lanciato #soleconamore, la campagna di sensibilizzazione sull'abbronzatura consapevole e sulla prevenzione solare indirizzata ai giovanissimi.
È stato analizzato un campione di 3.500 giovani ed è emerso che il 39% non usa la crema solare protettiva e per il 51% usare i solari è da “sfigati” perché non ci si abbronza.
Non solo, il 18% di loro non sa che cos'è il fototipo, il 63% pensa che le lampade abbronzanti aiutino a favorire la tintarella e il 48% non ha idea di cosa sia un melanoma.
Il 20% dei tumori della pelle riguardano i giovani
Proprio l'ignoranza sul tema e l'insorgenza del 20% dei nuovi melanomi su persone tra i 15 e i 39 anni, hanno stimolato l'esigenza di sensibilizzare i giovani con una campagna di prevenzione solare.
Per farlo viene utilizzato il linguaggio adolescenziale con propagande sui social network e il coinvolgimento di personaggi famosi e influencer.
I ragazzi verranno invitati a realizzare video per parlare di questo tema rendendolo un passa parola e da giugno, sulle principali spiagge italiane, verranno distribuiti volantini informativi con le regole per una “abbronzatura sicura”.
L'obbiettivo è informare più di 100mila giovani per prevenire lo sviluppo dei tumori della pelle ed evitare danni irreparabili.
Il sole? Un amico da valutare con attenzione
I melanomi, ovvero i tumori della pelle, sono le neoplasie che negli ultimi anni hanno registrato i più alti tassi di crescita.Una delle spiegazioni è che si fa poca attenzione ai danni solari; il sole, infatti, non è un nemico se si impara a conoscerlo!
Per prima cosa tutti, fin dalla primissima infanzia dovrebbero usare creme solari con fattori protettivi alti e non dovrebbero esporsi mai nelle ore centrali.
Scottarsi la pelle nei primi anni di vita e in adolescenza significa triplicare il rischio di sviluppare un cancro della pelle da adulti.
#soleconamore, inoltre, sottolinea quanto sia importante controllare i nei sempre e di fronte alle piccole modifiche della pelle rivolgersi ad uno specialista.
I medici, poi, raccomandano di non tatuarsi le zone del corpo dove sono già presenti nei poiché i melanomi si formano quasi sempre su lesioni pigmentate della cute.
Infine, Stefania Gori, presidente nazionale Aiom, ricorda in un'intervista al Messaggero quanto le lampade abbronzanti siano dannose e quanto «i danni di queste apparecchiature siano sottovalutati. È dimostrato che il loro utilizzo, soprattutto in età inferiore ai 35 anni, aumenta in maniera significativa il rischio di melanoma. L'intensità degli ultravioletti artificiali è di 12-15 volte superiore all'esposizione solare naturale».