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Bike sharing

Nel traffico cittadino caratterizzato dallo sfrecciare veloce delle auto è bello vedere grandi e piccini pedalare, in tutta tranquillità, con quell’espressione tipica di chi non ha fretta, o meglio, sa gestire il proprio tempo di lavoro, di scuola e riesce contemporaneamente anche a rispettare la natura.

 

Attraverso il bike sharing, è possibile, per chi non è possessore di bici, poterne prendere in prestito una e utilizzarla per andare a lavoro, a fare delle commissioni, a visitare un museo o, se si è in una nuova città, a scoprirla ad un ritmo lento e più a misura d’uomo, senza l’ansia di dover fare il pieno di benzina, di non trovare mai un parcheggio e di rimanere intrappolati in lunghe e tediose code.

Pedalare da un senso di libertà, ci riporta a un nuovo contatto con la natura, ci fa riascoltare il nostro respiro, ci mantiene in salute, per questi e tanti altri motivi è allora interessante scoprire cosa è esattamente il bike sharing.


Prima di tutto la scelta è di preferire la bici all’auto o ad altri mezzi di trasporto, questo anche per ragioni d’impatto ambientale e di risparmio (la benzina costa!), dunque è a tutti gli effetti una scelta sostenibile.


In molte città italiane è già da diverso tempo che se ne parla, idem per alcune città europee. A Parigi, il sistema di noleggio bici si chiama “Velib”, a Milano ha preso il nome di “BIKE MI”, e allo stato attuale ha più di 10.000 iscritti, un totale di quindici posteggi, che sono in realtà pochi, secondo i milanesi, i quali ne avrebbero una maggiore necessità, quasi doppia a dirla tutta.

La Clear Channel, la società che ha in gestione il servizio per conto del Comune di Milano, ha aperto fino a questo momento (fine giugno 2009) ben novanta stazioni, con un’offerta di 1200 bici a disposizione. A giugno sono state aggiunte le seguenti nuove stazioni: S. Maria del Carmine-Cusani, Mentana, Paleocapa-Cadorna, Arco della Pace, Arco della Pace–Pagano, Mascagni-Conservatorio, Gioia–Sassetti e  Gioia–Pirelli.

Quest’ampliamento di offerta, eviterebbe “il deserto” che si verifica nelle ore di punta, quando a cercare una bici a noleggio è davvero un’odissea.

A Milano il servizio di noleggio costa all’anno solo 36 euro, ma solo di ticket giornalieri (costo 2.50 euro al giorno), ne vengono emessi 5.500. Sono 9800 gli abbonati annuali, percentualmente il 62% è rappresentato da uomini, con un’età media intorno ai 40 anni, e come professione soprattutto impiegati, manager e imprenditori. Esiste poi la formula settimanale che ha un costo di 6 euro.

La stazione dove il servizio è massicciamente richiesto è soprattutto Cadorna, poi la maggior parte delle bici viene lasciata in centro, soprattutto a San Babila, Duomo o Porta Venezia.


Passiamo a un’altra città italiana, è il caso di Roma, dove anche qui si trova il medesimo servizio per i cittadini amanti del movimento sano.

A giugno del 2009 è stato preso in gestione da Atac SpA, un’agenzia per la mobilità della capitale, che offre 19 cicloposteggi. A Roma si acquista una tessera elettronica per un costo pari a 5 euro che è utilizzata ogni volta si voglia prendere in affitto una bici. Il costo è un euro l’ora.


Altra città, altra pedalata, è l’ora di Torino, dove è dal 2007 che esiste questo servizio, 30 milioni di euro investiti in piste ciclabili (160 km di pista), ma l’idea e i progetti in corso le porteranno a 290 km. Il servizio di bike sharing infatti non è solo concentrato su Torino, ma si è anche esteso ad altri comuni aderenti, tra i quali Pinerolo, Chivasso, Settimo Torinese, Biella, Asti, Fossano, Grugliasco, Venaria Reale (Parco della Mandria). Anche in Piemonte come nel Lazio esiste la formula della tessera magnetica.


Altre città italiane ed europee hanno in funzione questo servizio o stanno progettando di offrirlo, insomma italiani e stranieri tutti uniti da un unico e solo amore, le due ruote senza motore!

Di © Riproduzione Riservata
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