Non su tutti i prodotti aumenterà l'imposta sul valore aggiunto, vediamo quali e cerchiamo di quantificarne l'incremento.

Dal 1° Ottobre 2013 l'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) per alcune categorie è aumentata dell'1%, ovvero dal 21% al 22%.
L'incremento non è su qualsiasi prodotto, fortunatamente, anche se l'impatto è sul 70% dei beni, ovvero tantissimi.
E' utile sapere dove il rincaro avrà effetto per evitare di ritrovarsi con aumenti non giustificati e sapere quindi se ci si trova di fronte all'effetto IVA o a una piccola, ma pur sempre speculazione, per non dire altro.
L'impatto, se ad una prima impressione è di pochissimi centesimi, andando a valutare la spesa media durante tutto un anno ha un peso diverso. Anche questo è poi ripartito in base alla residenza ed è relativamente più alto per un single che per una famiglia.
Prodotti su cui aumenta l'IVA
Coinvolti sono l'abbigliamento e calzature, automobili (sia per l'acquisto che anche la manutenzione e la riparazione), telefonia ed elettronica in genere (computer ed elettrodomestici) e anche i servizi di telefonia, cd e dvd, parrucchiere, parcelle di professionisti (avvocati, commercialisti, geometri, architetti, etc etc), abbonamento pay tv, carburanti, bevande gassati, vino, superalcolici, caffè e detersivi. Questi sono tutti beni con l'imposta sul valore aggiunto che passa dal 21% al 22%.
Prodotti su cui non aumenta l'IVA
Gas per riscaldamento, energia elettrica, servizi finanziari e bancari, ristoranti, taxi, visite mediche, cinema e spettacoli, libri e giornali,medicinali, tariffe del trasporto pubblico (autobus, treni, tram), birra e acqua minerale, generi alimentari (carne, verdura, ortaggi, frutta, cereali, pasta, …). Il mantenimento del prezzo è dovuto o per scelta governativa o perché sono servizi o prodotti con IVA agevolata (al 4% o al 10%) o addirittura esenti.
Aumento della spesa totale
Le varie associazioni hanno diffuso dati su quanto andrà a crescere la spesa annua. Per alcuni anche 350€. Ma forse è meglio fare un po' di chiarezza. Non si può fare un conto corretto senza dividere le tipologie di spesa e quindi applicare l'aumento solo sui prodotti oggetto dell'incremento. Prendendo come riferimento i dati forniti dall'Istituto Nazionale di Statistica (Istat), valutando che nella spesa annuale tipica di poco più di 2000€, solo il 40,7% dei prodotti è interessato, possiamo parlare di una media di aumento di circa 114€ per una famiglia 'tipo' (3,5 persone). Al Nord l'aumento può arrivare a circa 130€, al Centro 120€ approssimativamente, al Sud 90€, sino ad arrivare alle Isole a circa 80€.
Conteggi sui singoli prodotti
Per capire con esempi pratici quale è l'impatto, sappiate che ogni 121€ di spesa si ha 1€ in più d'aumento. Il caffè al bar non ha aumenti per il suo costo ridotto, ma se invece parliamo di un chilo di caffè si può arrivare a 2 centesimi di incremento o per una bottiglia di vino che costa 3€, l'aumento è di circa 3 centesimi. La benzina crescerà di 1,5 centesimi e il diesel di 1,4, mentre l'iPhone 5 aumenterà di circa 5€.
La buona notizia sono le dichiarazioni di diversi nomi della grande distribuzione che si accolleranno gli aumenti senza andare a ritoccare i prezzi. Oltre che una ottima pubblicità è anche certamente un risparmio o meglio un non incremento dei costi per i consumatori.