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Aids: allarme tra gli omosessuali

L'Organizzazione mondiale della sanità ( Oms) ha, proprio in questi giorni, lanciato un allarme: pare che tra gli uomini gay il rischio di contagio sia 19 volte più alto rispetto alle altre persone

Aids: allarme tra gli omosessuali

Si stima che nel mondo oggi gli individui sieropositivi siano 35,3 milioni, e se in Europa il rischio aumenta soprattutto tra gli omosessuali, in Italia, la Conferenza Italiana Sull'Aids icar, sottolinea un impennata di casi soprattutto tra i giovanissimi etero e gay, tra i 16 e i 25 anni. Per questo motivo, l'Oms, vorrebbe diffondere l'abitudine ad assumere farmaci antiretrovirali che potrebbero far diminuire i casi di infezione.

I numeri
Se in Europa e America, i casi di contagio ogni hanno sono in aumento soprattutto tra le persone omosessuali, in Italia le persone maggiormente a rischio sono i giovanissimi tra i 15 e i 25 anni, poiché hanno abbassato la guardia sulla pericolosità del virus, sapendo che oggi l'aspettativa di vita per le persone che si ammalano di Aids è migliorata, grazie ai farmaci che rallentano lo svilupparsi del virus. Questo però non deve essere un buon motivo per non stare attenti, e tutti dovrebbero usare i profilattici quando non si hanno relazioni stabili.



La prevenzione
Se fino ad oggi, le linee preventive sull'Hiv consigliavano l'uso del preservativo per evitare il contagio, soprattutto alle categorie a rischio, alle persone con relazioni instabili e a coloro che hanno promiscuità sessuale, oggi a distanza di 30 anni dalla scoperta di questa infezione, l'Oms raccomanda non solo il profilattico ma anche una cura con medicine antiretrovirali.
Questo perché la soglia di attenzione si abbassata e ogni anno ci sono sempre più nuovi casi di persone sieropositive.
I farmaci antiretrovirali, presi ogni giorno, abbinati ai rapporti protetti, abbasserebbero del 25% il rischio di infezione, e se solo le persone omosessuali seguissero questo iter, in 10 anni si eviterebbero un milione di nuovi casi.


Non solo omosessuali
Tra le categorie maggiormente a rischio Aids, non ci sarebbero solo i gay, ma anche prostitute, transgender, detenuti e tossicodipendenti. Tuttavia rimane troppo alta anche la diffusione tra persone etero; spesso senza saperlo tra le coppie collaudate i tradimenti sono dietro l'angolo, con prostitute e trans e quando si torna a casa dalla compagna, il rischio di contagiarla è molto alto.

Efficacia del metodo
Sulla cura si stanno ancora facendo degli studi, perché bisogna capire come risolvere il problema dell'aderenza alla terapia dal momento che i test effettuati fino ad oggi sottolineano essere difficile da ottenere, e poi anche il dubbio sull'accesso. Si tratta di farmaci non presenti in farmacia ma solo in Ospedale e bisogna capire chi dovrebbe pagarli, se l'utente o il Servizio Sanitario.

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