Purtroppo sono ancora poche le persone che sanno che tra i principali responsabili del tumore al collo dell’utero, il Papilloma Virus è una delle varianti più pericolose. Tuttavia oggi esistono numerose soluzioni per prevenire questa infezione assai comune

Che cos’è l’Hpv
L’infezione da Hpv è molto comune ed ogni donna sessualmente attiva è considerata a rischio di contrarre il virus, potenzialmente in grado di provocare il tumore della cervice, la seconda forma tumorale femminile nei paesi industrializzati, nelle donne al di sotto dei 50 anni. Esistono diversi tipi indicati dalla sigla HPV seguita da un numero (per esempio Hpv 16, 18, 11, 6, ecc). Alcuni di questi tipi non devono preoccupare, altri invece, e per la precisione i tipi 6 e 11, possono dare origine a malattie fastidiose ma non particolarmente pericolose, anche se molto contagiose (come i condilomi o creste di gallo, che non si possono trasformare in tumore), mentre altri ancora, i tipi 16 e 18, con il passare del tempo possono provocare il tumore del collo dell’utero. La comparsa di questo tumore è infatti causata dalla presenza dell’Hpv, nel 99,7% dei casi.
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Chi è a rischio
L’Hpv non colpisce solo gruppi a rischio, perché si tratta di virus così diffusi che l’attività sessuale gioca un ruolo minimo. Oggi si pensa che si possa o meno essere infetti a seconda della capacità dell’organismo di guarire spontaneamente, più che in base alla probabilità di essere stati contagiati.
La prevenzione
Contro il Papilloma Virus è disponibile un test semplice e indolore, l’Hpv test, che può aiutare a scoprire la presenza dell’Hpv, con una possibilità elevata di guarigione. L’esame permette di individuare il virus ancora prima che dia origine alle lesioni pretumorali, e non solo, perché permette anche di distinguere tra forme pericolose e quelle innocue.
Come il Pap- test, viene fatto durante la visita prelevando delle cellule dal collo dell’utero con una speciale scatolina. Il campione prelevato non viene osservato al microscopio, ma trattato in laboratorio con tecniche di biologia molecolare che consentono di individuare il virus con precisione. Il consiglio è quello di eseguire il test per l’Hpv, insieme al Pap test: in questo modo è possibile rilevare il 97% delle lesioni più importanti del collo dell’utero. L’associazione dei due test evita i casi di falsi negativi, ossia le lesioni talvolta non rilevate dal Pap test. Se quest’ultimo è negativo e l’Hpv è positivo, bisognerà controllarsi più spesso.
In caso di test positivo
Molto spesso le infezioni da Hpv, potenzialmente pericolose per i tumori, guariscono da sole in qualche mese, senza lasciare conseguenze per la salute. Basta ripetere gli esami secondo le indicazioni del medico per sapere se tutto va bene. Anche se l’infezione non guarisce e il virus rimane attivo, si può stare tranquille. Il medico prescriverà il Pap Test più frequentemente (ogni 6 mesi), per individuare eventuali lesioni pretumorali ed eseguire l’intervento di eliminazione in ambulatorio, con una probabilità di successo assai elevata.
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I vaccini
Contro questa infezione oggi esistono due vaccini: Gardasil e Cervarix, progettati contro le varianti più pericolose: il tipo 16 e il 18. Mentre Gardasil è efficace se prescritto prima dell’inizio dell’attività sessuale di una ragazza, ovvero, in età infantile, Cervarix sembra essere efficace anche per le donne con più di 25 anni.