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Non mi aveva mai detto "ti amo" ...





Non mi aveva mai detto "ti amo" in trent'anni di matrimonio. Trovavo ogni mattina la colazione più ghiotta sul tavolo della cucina, ma lui non c'era. Tornava dopo un'ora con le buste della spesa e riponeva ogni cosa al suo posto, senza un saluto. Se gli domandavo: -Cosa provi per me?- Rispondeva, brusco, -C'è bisogno che te lo dica?- E si allontanava, seccato. Io lo raggiungevo e lo abbracciavo: non si sottraeva, limitandosi a subire la mia dolcezza. Eppure era il migliore dei padri ed il più affidabile dei mariti. Se alzavo la voce contro di lui, qualche rara volta, mia figlia, fin da piccolissima, opponeva il piccolo corpo davanti a quello del padre e mi sfidava, dicendo: -Te la devi vedere con me! Papino è mio!- E batteva la manina paffuta sul petto, per rafforzare il concetto. Pasquale amava senza fronzoli, nella maniera primitiva ma autentica delle persone sincere e pulite. Non risparmiava energie né risorse economiche se avevamo bisogno di lui e, per contro, chiedeva per sé il minimo indispensabile, anzi si sentiva in colpa quando si concedeva qualche piccolo lusso. Antonio, mio figlio, lo chiamava "orso" perché, se raccontavo in giro le sue eroiche azioni, così lontane dall'egoismo degli altri uomini, mi zittiva, dicendo che non faceva nulla di speciale...

~ Marisa ~

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