Quali sono i 4 dolcificanti artificiali famosi e meno famosi che puoi trovare nei cibi che compri al supermercato (anche quelli senza zucchero)

Marianna Di Pilla  | 31 Ott 2024
Dolcificanti artificiali

I dolcificanti o edulcoranti sono sostanze di origine naturale o artificiale che possono essere inserite negli alimenti durante la loro preparazione (esempio nei dolci) o aggiunte in bevande (esempio nel caffè).

Gli edulcoranti che vengono aggiunti negli alimenti che comunemente consumiamo sono suddivisi per tipologia in: energetici, nutritivi, intensivi, naturali e artificiali.

Quali sono i dolcificanti artificiali presenti anche nei cibi che acquistiamo

Dolcificanti artificiali, cosa sapere
Dolcificanti artificiali, cosa sapere

Il sucralosio: derivato sintetico del saccarosio, solubile in acqua, stabile al calore, per questo motivo è molto usato in molte ricette invece del saccarosio, usato soprattutto al posto dell’aspartame poiché è termostabile. Dal punto di vista della sua sicurezza alimentare per ora i vari organi competenti non ne hanno parlato “male”.

Dolcificanti artificiali coca cola light, il neotame: è un prodotto artificiale, ottenuto dalla reazione tra l’aspartame e il composto 3,3-dimetilbutirraldeide, seguita poi da purificazione, essiccamento e macinatura. Usato soprattutto a livello industriale, particolarmente elevato il suo potere dolcificante e dal costo molto basso.

Un altro famoso edulcorante sintetico è l’aspartame, scoperto quasi a distanza di 100 anni dalla saccarina, anche in questo caso esistono alcuni sospetti sulla sua presunta tossicità, legata al fatto che nell’organismo possa rilasciare metanolo, un prodotto che poi si trasforma in acido formico e formaldeide. Ha un potere dolcificante pari a 200 volte quello del saccarosio.

Passiamo ora all’acesulfame K, edulcorante artificiale presente negli alimenti “senza zucchero”, cioè prodotti dietetici. La “K” sta per potassio, l’acesulfame fu scoperto quasi in concomitanza con l’aspartame, in Germania. Simile per potere dolcificante all’aspartame, ma diversamente da questo non viene metabolizzato, bensì eliminato con le urine, inoltre anche con la cottura ad alte temperature resta stabile, dunque ideale per i prodotti da forno.

L’indicazione che il consumatore potrà seguire sarà quella di leggere sempre bene le etichette alimentari, le quali riportano in ordine decrescente tutti gli ingredienti a partire da quello quantitativamente più rappresentato fino a quello meno. Direi che a questo punto ciascuno di voi ne trarrà le proprie personali riflessioni e magari, pensando comunque che gli zuccheri, soprattutto se consumati in eccesso come nel caso di altri alimenti quali il cioccolato, non fanno mai un gran bene, ne limiteranno il consumo.

Marianna Di Pilla
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