Pare che in Italia siano cinque milioni i cittadini che soffrono di depressione, senza contare tutti coloro che non accettano di farsi curare e continuano a vivere nel buio di questa malattia

Capita a tutti prima o poi di dire “oggi sono depresso”, ma è importante distinguere tra depressione clinica e crisi esistenziali causate da situazioni precise come lutti, separazioni o delusioni. In questi casi è normale provare malinconia e altri sintomi come abbassamento del tono dell’umore, disturbi del sonno, variazioni di peso, difficoltà a svolgere semplici attività.
Quando però la sensazione di malessere perdura nel tempo, e senza cause apparenti, lo stato d’animo negativo si trasforma in malattia e comincia ad incidere profondamente sul funzionamento sociale. Non è quindi un malessere passeggero che si risolve nel giro di pochi gironi, ma diventa una sofferenza che peggiora sempre di più, facendo percepire alla persona la sua assoluta incapacità di trovare quelle risorse e energie autonome per poter tornare alla sua vita normale.
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Sintomi della depressione
Il disturbo depressivo è caratterizzato da un abbassamento del tono dell’umore, accompagnato generalmente da un rallentamento più o meno marcato di alcune funzioni cognitive (attenzione, percezione, ideazione) e da un rallentamento dei movimenti. In realtà, comunque, ci sono depressioni in cui tali funzioni cognitive sono molto compromesse, e depressioni in cui non si assiste ad alcun deficit cognitivo. Gli psichiatri tendono comunque a suddividere le depressioni in:
- depressioni semplici caratterizzate da una riduzione del tono dell’umore, rallentamento cognitivo e motorio;
- depressioni ansiose a cui oltre i soliti disturbi si aggiunge uno stato ansioso;
- depressioni agitate in cui i sintomi depressivi sono associati a irrequietezza e agitazione motoria e comportamentale;
- depressioni rallentate caratterizzate da rallentamento motorio e ideativi;
- depressione fredda in cui prevale un sentimento di perdita della sensibilità emotiva, e scarsa reattività affettiva e dei sentimenti;
- depressione con sintomi psicotici, deliri e allucinazioni;
- depressione con disturbi cognitivi;
- depressione confusa caratterizzata da uno stato confusionale con disorientamento spazio- temporale.
Legame tra depressione e somatizzazione
La depressione molto spesso parla alla persona attraverso il linguaggio corporeo; la sofferenza somatica fa emergere vari disturbi fisici, come dolori articolari, problemi gastro-intestinali, difficoltà digestive o di deglutizione, affaticamento, tachicardia, nodo alla gola, cefalee, tutto in assenza di un danno organico evidenziabile perché inesistente.
L’origine della depressione
Il disturbo depressivo è multifattoriale, ovvero causato da una componente biologica e da una psichica. La prima è un’alterazione della trasmissione nervosa che coinvolge due sostanze in particolare, la serotonina e la noradrenalina. La componente psichica, invece, influisce in termini di vulnerabilità, cioè di struttura di personalità maggiormente soggetta alla depressione.
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Chi è a rischio
Il rischio di ammalarsi di depressione una volta nella vita è del 3-4 % per gli uomini e del 5-9% per le donne. Gli studi dimostrano come questa malattia sia in aumento tra le persone adolescenti e i giovani. I più a rischio, comunque, sono i soggetti conformisti, che si adeguano alle regole, privi di autonomia e spesso poco motivati a mettersi in gioco nell’ambito della realtà sociale in cui vivono.
Scuramente un ruolo importante lo determina anche la familiarità; non è che i genitori trasmettano la depressione, ma ciò che i figli spesso ereditano è una maggiore vulnerabilità alla depressione
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