Su Instagram la trovi come @viviginecologa, e di lei ti abbiamo parlato qui.
Ed è proprio a lei che abbiamo fatto qualche domanda sul mondo della prevenzione femminile e dei controlli da fare. Senza ansia e senza pressione, ma avendo sempre a portata di mano informazioni corrette e verificate.
Una donna dovrebbe iniziare a fare prevenzione in adolescenza. Consiglio sempre di fare una prima visita che spesso si traduce in un colloquio di avvicinamento con un ginecologo, un’ostetrica o un’assistente sanitaria, magari in consultorio oppure privatamente. È importante scegliere qualcuno che si occupi di adolescenza per affrontare tematiche legate all’educazione sessuale e rispondere ad eventuali dubbi.
Le linee guida attuali indicano che per le ragazze che hanno fatto le tre dosi del vaccino contro il papilloma virus, non è più necessario fare il Pap-test a 25 anni. In passato, era raccomandato fare il Pap-test a partire dai 25 anni. Oggi, invece, basta fare l’HPV test a partire dai trent’anni. Questa è una rivoluzione significativa dovuta alla comprensione del funzionamento del tumore al collo dell’utero, che può essere prevenuto attraverso la ricerca del papilloma virus.
Se il papilloma virus è presente, si ha un fattore di rischio per lo sviluppo di lesioni al collo dell’utero e, per questo motivo, è necessario fare esami diagnostici più ravvicinati. Se il papilloma virus non è presente, possiamo stare tranquille per cinque anni.
Cinque anni è un periodo lungo ma non sufficiente perché il papilloma virus causi un tumore. Una volta contratto, il papilloma virus ha bisogno di almeno un paio d’anni per iniziare a causare lesioni, che comunque possono regredire spontaneamente. Se non regrediscono, possono volerci altri tre o quattro anni prima che le lesioni diventino neoplastiche. È importante sapere che le lesioni non diventano mai neoplastiche in cinque anni, ma ci vogliono dieci anni.
In conclusione, cinque anni è un tempo che sembra lungo, ma in realtà non è sufficiente per sviluppare una lesione neoplastica del collo dell’utero, quindi va bene fare l’HPV test ogni cinque anni.
La semplificazione dei test di screening è interessante perché rende tutto più agevole. Ora, l’HPV test ogni cinque anni è consigliato anche alle donne benestanti che possono permettersi tutte le visite che vogliono. Lo consiglio infatti alle mie pazienti, ma è anche una strategia efficace per far fare uno screening a tutte le donne.
Purtroppo, molte donne non capiscono che dopo aver avuto figli non basta fare il papilloma virus o il Pap-test una volta, seguiti dalla mammografia, come raccomandato dallo screening. Bisogna anche fare regolari visite ginecologiche.
Molte donne trovano difficile fare queste visite, non vogliono farle o pensano che non siano necessarie. Questo è un problema culturale ed economico. Tuttavia, sono convinta che il fattore economico si potrebbe superare se le donne capissero l’importanza delle visite ginecologiche.
In ogni fase della vita, un ginecologo può dare consigli preziosi per migliorare la qualità della vita. Per esempio, a una donna in età fertile potrei dare consigli sull’attività fisica e sulla dieta per facilitare una gravidanza. A una donna in menopausa, potrei fornire consigli sullo stile di vita per migliorare la salute.
Le visite ginecologiche offrono molti input, non solo un controllo ecografico con un semplice “tutto bene, arrivederci, ci vediamo tra un anno”.
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