Nel mondo della cucina etnica, la cucina orientale è una di quelle che ha avuto un grande successo in Italia. Tra i suoi ingredienti base vi è il miso, un condimento estremamente utilizzato nel paese del Sol Levante ed anche in Corea che, grazie all’approfondimento culinario, si sta apprezzando anche da noi.
Per apprezzarlo meglio e sapere come usarlo correttamente, ecco alcune informazioni su cos’è il miso, quali sono le sue caratteristiche e come si può utilizzare nelle nostre ricette. Ricordando che si tratta di un prodotto che fornisce molte proteine ma anche ad alto contenuto di sale, e dunque da utilizzare con parsimonia e in modo adeguato.
Il miso è un condimento derivato dalla soia gialla tipicamente giapponese a cui spesso si aggiungono anche altri cereali.
Si realizza tramite la cottura della soia che, da sola o con appunto aggiunta di riso, orzo o miglio, viene poi fatta fermentare a lungo con il sale, tradizionalmente in botti di legno all’aperto.
Oggi grazie all’industrializzazione il tempo necessario per la lavorazione è molto diminuito, certamente con un abbattimento batterico più funzionale e sicuro. Da questa lavorazione si ottiene quindi una pasta morbida di colore bruciato che potrebbe essere paragonata al nostro dado da brodo, che lo ricorda anche se è certamente molto più saporito.
Grazie ai suoi ingredienti le proteine vegetali sono ad alta disponibilità ma, a causa del sale, il miso è un alimento che va consumato con moderazione, soprattutto per chi ha problemi di pressione alta.
Fate quindi attenzione se avete patologie specifiche; meglio verificare con il consiglio del medico o nutrizionista.
Esistono varie tipologie di questo condimento in base agli ingredienti impiegati nella sua preparazione.
L’Hatcho miso è quello puro, realizzato unicamente con soia e sale. Si chiama anche miso rosso per il suo colore più scuro, e la sua sapidità viene anche regolata in base alla sua stagionatura. Maggiore è il tempo di posa e più risulta salato.
Il Mugi miso è quello più diffuso, ed è quello realizzato con l’aggiunta di orzo alla soia.
Lo Shiro miso è invece quello realizzato con il riso e per il suo colore chiaro è chiamato anche miso bianco ed ha un sapore più dolciastro.
Chi non ricorda che in tutti i ristoranti orientali, o giapponesi, nel menù è sempre presente la zuppa di miso? Parliamo di un brodo realizzato con questo insaporitore che contiene anche alghe, verdure e tofu.
Il miso è però spesso contenuto anche in molti altri piatti come gli udon in brodo e in tante altre zuppe. Magari non viene citato perché non è l’ingrediente principe, ma serve a dare maggiore gusto.
Trovate il miso anche nel ramen, le zuppe con carne, uova e pasta (i noodles di solito), un piatto completo che ritroviamo nella cucina di tutto il Sud Est asiatico.
L’uso in cucina del miso può essere paragonato al dado da brodo. Potete tranquillamente sostituirlo nella vostre ricette quando realizzate dei piatti con il brodo vegetale, o anche per tutte le altre preparazioni da insaporire: minestre di verdura, risotti, arrosti, zuppe di pesce.
Fate solo attenzione a regolarvi in base alla sua sapidità, meglio fare prima delle prove.
Un altro impiego è quello di usarlo al posto del sale, in questo caso è meglio stemperarlo con un pochino di acqua e poi condire anche l’insalata.
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