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Celebrity Diet vs Cookie Diet

A confronto due diete di tendenza. Famose sì, ma saranno poi così valide?

Celebrity Diet vs Cookie Diet

Prima dell’estate, e ancora di più dopo l’estate, ecco nascere come funghi decine di diete, tutte piene di speranze per chi magari si trova ancora una volta (dopo chissà quante) a cercare di perdere quei chili in più che proprio non piacciono quando ci si trova a tu per tu con lo specchio.
Ecco allora le ultime diete del momento, quelle per intenderci di cui si sente parlare ora, vuoi perché fanno tendenza vuoi perché, si sa, noi donne ne siamo in un certo qual modo attratte, anche se la necessità non sarebbe tanto quella di seguire una dieta, ma uno stile di vita più consono alle nostre reali necessità, non solo sotto il profilo alimentare.
 

 

Celebrity Diet
Pierre Dukan, un medico francese, è il padre ideatore della suddetta dieta; tra le cui adepte può vantare niente di meno che la famosa nonché formosa e sensuale Jennifer Lopez.
La prima fase di questa dieta (le fasi sono in totale 4), prevede solo cibo altamente proteico, dunque il “semaforo verde” vale per pesce, carne, legumi, uova ecc, che nel giro di 5 massimo 6 giorni dovrebbero portare ad un calo ponderale di almeno 2 o 3 chilogrammi. L’apporto glucidico è solo rappresentato dalla crusca d’avena, che ha la funzione, oltre che di creare un forte senso di sazietà, anche quello di allontanare le tossine (che nel caso di una dieta iperproteica sono davvero molte!).
Nella seconda fase si prediligono frutta e soprattutto ortaggi.
Nella terza fase si reintroducono gradualmente i cibi vietati, dunque è di consolidamento.
Quindi l’ultima fase è quella che ha il fine di stabilizzare il peso ottenuto e non permettere un incremento ponderale post dietetico. In questa ultima fase si mantiene l’abitudine di consumare ben 3 cucchiai di crusca al dì, e si sceglie di mangiare totalmente e unicamente proteico un giorno alla settimana. Si decidono inoltre due pranzi o cene di “festa”, in cui si lascia libera scelta, anche a favore dei cibi preferiti.
L’aspetto positivo di questa dieta è che, a differenza delle altre, non ha un conteggio calorico di quelli che annoiano chi la segue, forzando grammature e vincolando a bilance; un neo però è l’apporto proteico elevato, soprattutto nella prima fase, che in alcune persone può essere dannoso soprattutto a livello renale.
La quantità di acqua imposta è di circa 3 litri al giorno e direi che è eccessiva, anche in questo caso gli eccessi non sono mai ideali.

Credits: Foto di @Free-Photos | Pixabay

Cookie Diet
Questa dieta, che tradotta significa “dieta del biscotto”, è stata ideata nel lontano 1975 dal Dott. Siegal, che l’avrebbe testata su più di 500.000 persone; ora sul web sono commercializzati i suoi biscotti. Ma di cosa si tratta realmente?
Si tratta di biscotti non comuni, ma sostitutivi, poiché costituiti essenzialmente da una miscela di proteine, pochi zuccheri, tante fibre. Ovviamente, neanche a dirsi, la ricetta è segretissima, solo il dottore e consorte ne posseggono la formula “magica”, magari chiusa in chissà quale scrigno. I più curiosi possono andare sul sito Cookiedietonline.com  e provare a dare un’occhiata di persona.
Troverete i biscotti in diverse versioni dal cioccolato, alla banana oppure alle mandorle, con la promessa che, consumandoli in un certo modo, dovreste perdere dai 4 ai 5 chili in un solo mese. La maniera corretta è consumare un pasto normale e l’altro pasto costituito da 6 di questi biscotti.
Quali sono i pro e i contro? Tra i pro, se proprio vogliano trovarne uno, è che essendo un’evidente dieta ipocalorica permette un velocissimo calo ponderale, motivato da un introito estremamente contenuto dal punto di vista calorico, poiché si aggira tra le 800 e le 1000 calorie giornaliere. Questo però incide sulla perdita rapida di massa magra, ma non su quella grassa (cioè l’adipe). Il pericolo è che l’organismo entri in un meccanismo (per giunta del tutto naturale, poiché di “difesa”) di “risparmio energetico” indotto dalle così poche calorie, tendendo così poi nelle diete successive a non rispondere più metabolicamente in modo adeguato: in sintesi è come se entrasse in tilt, con il rischio dell’ormai conosciuto “effetto yo-yo”, cioè perdita di peso seguito da acquisto di peso e poi di nuovo perdita e acquisto, all’infinito fino ad una situazione di stallo in cui non si dimagrisce più.

In sintesi, come dietista e specialista in educazione alimentare non mi sento di consigliare nessuna delle due, ma esorto ad affidarsi sempre ad uno specialista del settore e mai ad una copia di dieta trendy e vacanziera solo perché magari sotto l’ombrellone si è avuta l’opportunità di leggerne gli elogi giornalistici!

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