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Respirazione yogica

La respirazione yogica è alla base dello yoga, è il respiro naturale che tutti noi dovremmo avere che ci consente di apportare la giusta quantità di ossigeno e di energia in ogni momento della giornata

Respirazione yogica

La respirazione yogica è il tipo di respiro naturale che tutti noi dovremmo avere: i bambini lo "praticano" inconsciamente in ogni momento della giornata. Inspirano nel modo giusto quando piangono, quando ridono, quando si addormentano, il modo di incamerare aria si adatta perfettamente alle necessità del loro organismo.
Man mano che si cresce subentrano degli elementi come stress, ansia, paura che alterano il ritmo della respirazione rendendola “non naturale”.
Non dimentichiamoci che respirando non si introduce solo l'ossigeno che ci serve per trasportare ossigeno a tutte le cellule ma facciamo entrare dentro di noi il Prana, ovvero l'Energia Vitale che ci raggiunge dall'interno, nutre ogni nostra cellula e garantisce il nostro livello di salute e di benessere.

Come funziona la respirazione yogica?
In generale noi respiriamo grazie alla muscolatura toracica (soprattutto quella intercostale) e grazie al diaframma, un muscolo importantissimo che si trova nell'addome e che funge da separatore tra gli organi del torace e quelli addominali.
La respirazione yogica si compone di tre fasi collegate tra loro da un unico atto armonioso che va a costituire quindi il movimento naturale ideale:

  1. respirazione addominale (detta anche diaframmatica)
  2. respirazione toracica (detta anche media)
  3. respirazione clavicolare (detta anche alta)

La respirazione addominale avviene grazie al movimento del diaframma. Durante l'inspirazione questo muscolo si muove verso il basso spingendo gli organi addominali facendo espandere l'addome e allo stesso tempo, crea uno spazio nei polmoni che viene riempito dall'aria piena di ossigeno che immettiamo nel nostro organismo.
Durante l'espirazione si hanno i movimenti inversi: il diaframma ritorna verso l'alto, comprimendo i polmoni e facendo fuoriuscire l'aria carica di anidride carbonica.

La respirazione toracica si verifica grazie al movimento della muscolatura del torace che espande tutta la gabbia toracica. Durante l'inspirazione la muscolatura alza le costole che si espandono verso l'esterno creando uno spazio nei polmoni che verrà riempito dall'aria entrante.
Con l'espirazione la muscolatura si contrae facendo abbassare le costole che comprimono i polmoni e fanno uscire l'aria.

Quella clavicolare è la meno profonda, quando si inspira il torace si espande facendo alzare dolcemente anche le clavicole e quando si espira invece si riabbassano seguendo il ritmo del respiro.

A causa di stress, ansia, nervosismo praticamente tutti usiamo solo la respirazione toracica e sfruttiamo solo una piccola parte della capacità dei polmoni, il diaframma rimane bloccato in basso e i muscoli toracici si sobbarcano di un super lavoro. Si tratta di un respiro scorretto che ha delle ripercussioni sugli organi interni e sulla muscolatura, può essere ad esempio causa di cattiva digestione, problemi intestinali (colite, stipsi, meteorismo...), male al fegato.
Se poi l'aria non fluisce bene verso la cavità clavicolare potremmo avere mal di schiena, dolori alle spalle, dolori lombali, cervicale, sciatica.



Credits: Foto di @Irina L | Pixabay

Di Elisa Gamberi, © Riproduzione Riservata

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