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Pap test

Tutte le donne, a partire dall’inizio dei rapporti sessuali, dovrebbero effettuare una visita ginecologica annua; sarà poi la ginecologa a effettuare anche un esame specifico chiamato pap-test. In alcune regioni italiane, poi, è la stessa Asl che convoca le donne a effettuare gratuitamente questo esame senza bisogno di recarsi da un ginecologo

Pap test

Che cos’è
Il pap test è un esame citologico, ovvero biologico, che serve per scoprire eventuali alterazioni cellulari del collo dell’utero, e serve per fare una diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero e per indagare la presenza di eventuali infezioni batteriche, virali o micotiche. Questo esame può essere eseguito da un ostetrica o da un medico ginecologo, consiste nel prelevare con una piccola spatola alcune cellule della zona uterina che verranno poi strisciate su un vetrino e analizzate in laboratorio.

Quando farlo
Tutte le donne tra i 20 e i 70 anni, ogni tre anni (in caso di precedenti risultati negativi), dovrebbero sottoporsi al pap-test. Affinché l’esito sia attendibile, il paptest andrebbe eseguito lontano dal ciclo mestruale, cioè non nei tre giorni precedenti, né i tre successivi al flusso. È necessario anche non aver avuto rapporti sessuali o eseguito lavande interne, o usato farmaci vaginali nei tre giorni precedenti all’esame. Anche le donne in gravidanza possono fare questo esame, l’importante è avvisare il medico prima dell’esecuzione, e pure le donne vergini (in questo caso non verrà usato il divaricatore).
Credits: Foto di @belova | Pixabay
Come si esegue

L'esecuzione del pap-test dura una decina di minuti, solitamente è indolore, e solo in alcune donne può provocare lievi fastidi. Inizialmente la paziente viene invitata a spogliarsi dalla vita in giù e a sdraiarsi supina su un apposito lettino con le gambe leggermente divaricate; verrà poi inserito in vagina lo speculum, uno speciale strumento che dilata leggermente l'apertura vaginale in modo da favorire il prelievo. A questo punto verrà inserita una speciale spatola che insieme ad un apposito spazzolino raccoglierà piccole quantità di muco dal collo dell'utero e dal canale cervicale.


Le diagnosi

Il referto attualmente viene comunicato con una sintetica descrizione dello stato delle cellule.
Spesso si usa la classificazione del Sistema Bethesda che suddivide i risultati del test in:

  • negativo: quando non vengono evidenziate cellule tumorali;
  • LSIL: quando sono presenti cellule di lesione squamosa intraepiteliale di basso grado;
  • HSIL: quando ci sono cellule di lesione squamosa intraepiteliale di alto grado;
  • AIS: se sono presenti ghiandole sospette per adenocarcinoma nel collo dell’utero;
  • Carcinoma: se ci sono cellule sospette per tumore infiltrante;
  • ASC-US: se ci sono cellule squamose abnormi;
  • ASC-H: cellule squamose abnormi con possibile HSIL;
  • AGC: presenza di ghiandole abnormi in sede endocervicale o endometriale.

Solitamente quando il pap-test risulta positivo, vengono effettuati ulteriori accertamenti con colposcopia e eventuale biopsia, e una ripetizione a breve distanza del test, eventualmente associato ad HPV test.
Il Pap test, come tutti gli esami, non è un test perfetto: in alcuni casi il risultato può far sospettare delle alterazione che vengono poi escluse da successivi accertamenti; in altri casi può succedere che, nonostante il pap test sia risultato normale, delle lesioni possano svilupparsi, ma sono dovute generalmente a tumori con caratteristiche non rilevabili con questo esame.

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