La meditazione vipassana è libera da vincoli di religione o filosofia. E' associata al Buddhismo perché, nonostante ne preceda l'avvento, è stata riscoperta e diffusa da Gautama Buddha 2500 anni fa

Lo scopo di questa tecnica meditativa è di liberarsi della sofferenza attraverso la profonda conoscenza di corpo e mente. Un'auto-osservazione profonda che consente gradualmente di prendere consapevolezza della propria esistenza e abbracciarla nella sua totalità.
La meditazione vipassana viene praticata da moltissime persone in tutto il mondo, da laici o credenti che professano fedi differenti tra di loro. Questa tecnica non è facile da eseguire perché l'auto-osservazione richiede una grande disciplina e uno studio approfondito.
La tecnica meditativa non può essere divisa dalla disciplina e dalle regole che vi sono dietro, è per questo motivo necessario praticarla a fianco a un insegnante che possa guidarci in questo meraviglioso ma non certo semplice percorso. Chi preferisce il fai-da-te ha tante altre strade davanti, come ad esempio la meditazione pura e semplice e le tecniche di respirazione.
Dove si pratica?
Sono molti i centri di meditazione che insegnano la meditazione vipassana. Chi intende avvicinarsi a questa pratica dovrà effettuare un ritiro residenziale di circa 10 giorni. Durante i primi giorni vi è l'osservazione di se stessi e delle proprie sensazioni in associazione alla respirazione, necessario per raggiungere un elevato livello di concentrazione. Durante questi ritiri non vi è solo meditazione, ogni allievo sarà tenuto però a rispettare scrupolosamente le regole che riguardano gli orari, l'alimentazione, l'atteggiamento da tenere etc.
La focalizzazione è parte fondamentale della meditazione vipassana. L'insegnante guiderà l'allievo nella contemplazione del proprio respiro, della postura e delle sensazioni e questa consapevolezza viene appresa durante la pratica meditativa, ma dovrà esservi anche negli altri momenti della giornata.
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Benefici della meditazione vipassana
L'intera pratica è rivolta al lato spirituale e mentale di ogni persona. Lo scopo non è quello di curare una malattia fisica, ma di portare l'equilibrio nella mente e nello spirito. Tutto ciò può portare ripercussioni positive anche sul corpo dato che questo grado di purificazione e di presa di coscienza può portare proprio alla lenta scomparsa di vari disturbi psicosomatici.
Questa meditazione aiuta a sciogliere le tensioni spesso causate da situazioni o reazioni poco piacevoli. Aiuta ad allontanare la negatività l'impurità dalla mente. Ecco che, fatto spazio, essa si riempirà di amore e compassione per gli altri, permette di entrare in contatto con la realtà, con il presente.
I 5 precetti
Si tratta di cinque regole che devono essere seguite durante tutto il corso perché possa offrire i risultati desiderati.
- Astenersi dal danneggiare qualsiasi essere vivente. Certamente tutti coloro che sono presenti in uno di questi ritiri non ha intenzione di far del male ai propri compagni, per uccidere si intende infatti anche insetti.
- Non rubare e non prendere ciò che non è consentito durante questo periodo di pratica. È inteso anche il semplice mangiare quando non è il momento di farlo.
- Non mentire o essere scorretti. Una parola che offende o semplicemente di troppo è considerata come un'energia negativa. Il silenzio è alla base di questa pratica e, quando si parla, non deve essere per mentire o dire una scorrettezza.
- Astenersi dalla pratica sessuale durante il ritiro per la meditazione vipassana. Non è ovviamente vietata nella vita, ma solo in questo periodo durante il quale si cerca di placare la mente.
- Non utilizzare prodotti che intossicano. Niente droghe, alcol o farmaci. Sono concessi solo i farmaci necessari per sostenere la vita, non i sonniferi o i tranquillanti.