Tecnica chirurgica usata per la rimozione del grasso superfluo, permette un rimodellamento della figura e perdita di taglie. Ha però anche controindicazioni

La liposuzione è stata una delle prime tecniche di intervento per rimuovere la cellulite.
Nata per risolvere la rimozione dei lipomi (tumori benigni), si è poi evoluta trovando ampio spazio nella chirurgia estetica.
È una asportazione del grasso sottocutaneo che è la componente principale della cellulite, ma non è un intervento risolutivo e può anche essere ripetuto.
Rimane ancora oggi uno dei trattamenti più richiesti, ha però, essendo comunque invasiva, alcuni effetti collaterali e, se non si mantiene uno stile di vita sano e si opera una continua attività fisica, il grasso ritorna.
Cosa è la liposuzione
È letteralmente l'aspirazione del grasso. Questo avviene tramite un dispositivo che con delle cannule inserite sotto pelle opera un “risucchio” degli accumuli di adipe che si sono formati nelle zone di gambe, addome, glutei, fianchi, ginocchia e anche caviglie. È un intervento estetico che permette di modellare il fisico ed anche di dimagrire non tanto in peso ma soprattutto in taglie.
Storia
La prima macchina di rimozione sottocutanea tramite aspirazione venne pensata in Germania, ma è solo in Italia che venne ufficialmente inventata da Arpard Fischer nel 1974, entrando in uso negli interventi estetici tre anni dopo in Francia venendo successivamente perfezionata e migliorata.
Come funziona
La procedura chirurgica tradizionale prevede una anestesia totale nella stragrande maggioranza dei casi, si operano poi delle incisioni nelle zone da trattare che permetteranno a delle cannule di raggiungere lo stato adiposo. Tramite il dispositivo a cui sono collegate queste “cannucce” aspiranti, si opererà una rimozione progressiva del grasso in eccesso. Al termine viene operato un bendaggio per coadiuvare l'azione di modellamento, che verrà poi successivamente rimosso.