Problemi di intossicazioni o gastroenteriti dovute al caldo e a cibi avariati possono essere pericolose in donne incinte e bambini piccoli, ecco come prevenirle e curarle

Gastroenteriti e intossicazioni alimentari sono particolarmente pericolose per neonati o donne incinta e d’estate si verificano tutte le condizioni favorevoli al loro sviluppo e diffusione.
Vediamo allora come prevenirle ed evitare possibili rischi.
Innanzitutto è meglio conoscere i motivi per i quali d’estate si moltiplicano i rischi d’intossicazione alimentare, in modo da prevenirli se possibile.
Le principali cause dell’aumento dei casi di intossicazione nei mesi estivi sono principalmente due:
- La conservazione inadeguata degli alimenti: a causa del caldo gli alimenti devono essere conservati in frigorifero e consumati in breve tempo per evitarne la contaminazione. Anche l’igiene della cucina ricopre un ruolo molto importante, visto che i germi con il caldo si moltiplicano velocemente.
- La proliferazione dei batteri nell’acqua (come la salmonella e la Escherichia Coli), responsabili delle intossicazioni intestinali.
Altre condizioni che favoriscono lo sviluppo di germi e batteri sono:
- Umidità, necessaria ai batteri per sopravvivere e moltiplicarsi
- Abbondanza in nutrienti, soprattutto proteine
- Tempo che trascorre dalla preparazione dell’alimento al suo consumo
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Come evitare un’intossicazione alimentare?
Alcuni consigli pratici per manipolare gli alimenti con la massima sicurezza anche quando le condizioni esterne sono favorevoli alla contaminazione, come d’estate.
È consigliabile lavare gli utensili da cucina in lavastoviglie, visto che permette di raggiungere temperature piú alte necessarie per disinfettare e sterilizzare.
Dopo ogni utilizzo lava e risciacqua bene la spugna, oltre a cambiarla frequentemente. La spugna umida infatti è l’ambiente ideale per la proliferazione dei batteri.
Evita il contatto di alimenti crudi con altri già cucinati per prevenirne la contaminazione.
Quali sono le intossicazioni alimentari più comuni?
Le intossicazioni più comuni sono quelle causate dai batteri della Salmonella e Escherichia Coli. Questi batteri normalmente si trovano negli alimenti crudi di origine animale che non sono stati trattati correttamente.
Sono comuni anche le contaminazioni da Stafilococco, presente nelle narici e in gola.
Il botulismo invece si trasmette attraverso alimenti conservati, spesso in maniera casalinga, senza rispettare i tempi e le modalità di sterilizzazione.
La listeriosi, particolarmente grave se siete in attesa di un bambino, che si trova in latte crudo, formaggi freschi fatti a partire da latte crudo, verdure e paté.
Quali sono i sintomi di un’intossicazione alimentare?
Normalmente i primi sintomi d’intossicazione compaiono tra mezz’ora e due ore dopo al consumo dell’alimento contaminato. I più frequenti sono:
- nausea
- mal di stomaco
- febbre (in alcuni casi)
- diarrea
- vomito
In caso di diarrea acuta nei bambini, il rischio maggiore è che il piccolo si disidrati, è quindi molto importante reintegrare i liquidi persi in maniera continuata durante tutto il periodo della durata del sintoma. Allo stesso modo se sei incinta devi stare attenta a non disidratarti, soprattutto nei mesi estivi, se sei vittima di un’intossicazione preoccupati quindi di reintegrare i liquidi con acqua naturale (non fredda) ed eventualmente qualche integratore specifico.
Come comportarsi in caso d’intossicazione di un neonato o di una donna incinta?
In caso di molestie intestinali o di sospetta intossicazione di bimbi piccoli o neonati rivolgiti immediatamente al pediatra riferendo l’ultimo alimento ingerito.
Allo stesso modo se sospetti un’intossicazione e aspetti un bambino consulta al più presto il tuo ginecologo per escludere eventuali rischi per te o per il tuo bimbo.
In entrambi i casi fate attenzione a mantenere una corretta idratazione per recuperare i liquidi persi.
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