Ore passate davanti ai dispositivi elettronici, poco movimento, scarsa vita sociale e cattive abitudini che si sono consolidate in questo anno di Covid-19 hanno causato problemi del sonno-veglia. Provare a dormire meglio però è possibile

Le persone con disturbi del sonno sono molte ma da un anno a questa parte, da quando le nostre vite si sono modificate a causa del Covid-19, c'è stato un aumento di individui che lamentano problemi ad addormentarsi o risvegli frequenti nel cuore della notte.
L'insonnia da pandemia, però, ha un nome, coronasomnia e secondo uno studio svoltosi dall'università di Southampton, nel Regno Unito nell'agosto 2020, pare che il sonno disturbato riguardi 1/4 della popolazione, mentre prima coinvolgeva 1/6.
Tra le categorie più colpite ci sono i disoccupati, le persone sopra i 50 anni e coloro che soffrono di depressione o hanno scarse relazioni interpersonali con la famiglia.
In realtà, tuttavia, riguarda un po' tutti poiché per quanto si provi ad adattarsi ai nuovi ritmi e alla situazione, lo smartworking, la Dad e la reclusione provocano ansia e stress che vengono a galla quando ci si corica, manifestandosi proprio con l'insonnia.
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Come affrontare la situazione
Così come per l'insonnia classica ci sono dei rimedi naturali e comportamentali che possono aiutare a riposare bene, lo stesso vale per la corosomnia.
Ecco 7 suggerimenti da seguire per avere un sonno ristoratore in tempo di pandemia.
- Avere dei rituali serali rilassanti
La prima cosa che può aiutare a dormire meglio è avere una routine serale che consiste in attività rilassanti e poco stressanti, come leggere un buon libro, ascoltare della musica classica o guardare un film leggero.
Bisognerebbe invece evitare di guardare telegiornali o servizi che parlano di covid, trascorrere troppo tempo sui social (dove comunque appaiono informazioni e notizie negative) e avere discussioni con persone care. - Ridurre gli alcolici
Dall'inizio della pandemia è stato registrato un aumento dell'uso di alcol, grande nemico del riposo sebbene possa sembrare una sostanza rilassante. La sera non andrebbe bevuto più di un bicchiere di vino o di birra soprattutto se si hanno problemi di sonno. - Usare i dispositivi elettronici solo il tempo necessario
Se da un lato tablet, pc e telefonini di questi tempi sono di grande aiuto per sturdiare, lavorare e avere contatti sociali talvolta vengono usati in maniera spropositata. Oltre l'uso necessario questi dispositivi andrebbero riposti, privilegiando altri passatempi. E se proprio non si riesce, farlo almeno 1 ora prima di coricarsi. - Mantenere dei ritmi regolari
Soprattutto coloro che non stanno lavorando o anche le persone che possono gestire la propria attività senza orari particolari, in questo anno di pandemia hanno perso totalmente i ritmi. Spesso la notte si resta svegli a guardare la tv mentre di giorno si vaga per la casa assonnatti o si passano le ore diurne a letto.
Nulla di più sbagliato e chi ha invertito giorno-notte dovrebbe tornare a un ciclo sonno-veglia regolare per contrastare la coronasomnia. - Evitare i pisolini pomeridiani troppo lunghi
Se ogni tanto fare un sonnellino può essere rigenerante, andare oltre i 45 minuti non va bene perché poi la notte si fatica a dormire. Secondo gli esperti il tempo ideale per il pisolino è di 15-20 minuti e solo tra le 12 e le 14. - Fare attività fisica
Palestre e piscine sono chiuse ma per fortuna nulla ci vieta qualche passegiata nei dintorni di casa, una corsetta o un po' di allenamento casalingo. Lo sport è un toccasana sia per la coronasomnia che per bruciare i grassi in eccesso e restare in forma. - Evitare i sonniferi e privilegiare prodotti naturali
Il consumo di farmaci per il sonno durante la pandemia, secondo uno studio pubblicato dal Journal Clinical sleep medicine è aumentato del 20%. I medicinali però andrebbero presi solo in caso di stretto bisogno e sempre sotto controllo medico; meglio l'assunzione di melatonina o di prodotti naturali per favorire il rilassamento notturno.