Un virus insidioso, talvolta asintomatico, ma che come i suoi parenti “herpes”, una volta contratto si può ripresentare in qualunque momento. Se si è in buona salute, la patologia è poco seria, mentre sono a rischio le donne in gravidanza, e le persone con un sistema immunitario già compromesso

Il citomegalovirus, o CMV, è un virus appartenente alla famiglia degli herpes, come l'herpes labiale, l'herpes vaginale, la varicella, la mononucleosi, i virus della sesta malattia e altre infezioni meno conosciute.
Il suo nome deriva dal greco “”megalo” e “cytos” , grande cellula, e si chiama cosi' perché questo virus causa un aumento notevole delle dimensioni delle cellule colpite; una volta contratta l'infezione, questa rimane latente e può riattivarsi quando si abbassano le difese immunitarie per un qualunque motivo.
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Infezione primaria o ricorrente
L'infezione da citomegalovirus può essere primaria, quando il soggetto viene colpito per la prima volta, e secondaria, o ricorrente, quando proviene da un altro individuo (come nel caso del citomegalovirus in gravidanza) o quando si ripresenta dopo aver già avuto un altro episodio.
Spesso il virus negli adulti passa inosservato, e solo in rari casi può originare dei sintomi, il più delle volte simili a quelli del raffreddore; dura una o due settimane, dopodiché l'infezione passa ad uno stato di latenza, rimanendo nel corpo per tutta la vita, e nei momenti in cui le difese immunitarie si abbassano, può ripresentarsi.
Nei bambini entro i 3 anni, invece, l'infezione da Cmv può durare molto più a lungo, in media 18 mesi, e per tutto questo periodo i piccoli sono infettivi.
Come si trasmette
Il citomegalovirus si trova nei fluidi corporei, come sangue, urina, liquido vaginale e seminale, lacrime e saliva.
Per questo i principali metodi di contagio sono attraverso il contatto diretto delle nostre mucose (naso, bocca, occhi, genitali), attraverso i baci, con i rapporti sessuali, durante l'allattamento o da madre a feto.
Infine il Cmv si può anche trasmettere durante le trasfusioni di sangue o con trapianto di organi infetti.
Per sapere se si è contratto il virus, sono disponibili diversi test che rilevano l'infezione da citomegalovirus, anche se non sono in grado di rilevare il periodo del contagio, né l'eventuale trasmissione madre-feto.
Prevenzione
Dal momento che ad oggi non esiste un vaccino in grado di isolare questo virus, il modo migliore per limitare il contagio da citomegalovirus è una buona igiene personale, soprattutto per le categorie più a rischio (donne in gravidanza, bambini piccoli, malati oncologici e persone affette da Hiv).
Quindi è necessario lavarsi le mani con acqua calda e sapone prima e dopo aver cambiato i bambini, dopo essere stati in bagno e dopo essere entrati in contatto con qualunque fluido corporeo.