L’Alchechengi è il frutto di una pianta dai fiori bellissimi ed eleganti. Si tratta di una bacca dalle dimensioni di una ciliegia di color arancio, rosso o verdastro.
L’alchechengi è una pianta dai fiori così eleganti e belli da sembrare quasi finti. Sembrano piccole lanterne sospese tra le foglie verdi, manca una piccola luce e poi evocherebbero le famose luci al di fuori dei ristoranti cinesi.
Ed è proprio dalla Cina che viene questa pianta, anche se in realtà secondo alcuni botanici sarebbe originaria dell’America del Sud o del Giappone.
Si tratta di una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Solanacee. È una bacca rossa, gialla o arancione grande quanto una ciliegia, dalla membrana sottile che la protegge che si chiama calice. La membrana non è commestibile, a differenza del frutto che peraltro ha un sapore poco zuccherino e non molto succoso, presentando un retrogusto leggermente acidulo e astringente.
Alchechengi, pianta
Il fusto dell’alchechengi è abbastanza flessibile e può raggiungere una lunghezza di circa 70 centimetri, le foglie sono lievemente appuntite e coperte da un a delicata peluria. Si può coltivare sia in vaso sia in terra piena, e il suo scopo è quello puramente decorativo in autunno, stagione in cui raggiunge il massimo della sua bellezza.
Sono bellissimi i terrazzi in cui tra i tanti colori autunnali spunta anche l’arancione dell’alchechengi legato a una particolare pigmentazione, ma altrettanto belle le composizioni di fiori in cui si abbinano questi con altri fiori colorati.
Il terreno che richiede questa pianta è in realtà molto semplice a livello di composizione, vive bene anche in bo schi umidi o accanto alle siepi e cresce fino a circa 100m mt s.l.m.
Dal punto di vista dell’esposizione predilige una posizione non diretta ai raggi solari, meglio quindi metterla al riparo dal sole diretto.
Alchechengi, consumo
Per acquistare dei frutti buoni, è necessario prima di tutti sceglierli sodi, sani e dal colore uniforme, se in commercio si trovano ancora all’interno del loro calice questo dev’essere friabile, infatti sarà il segno della giusta maturazione.
Prima di tutto è necessario togliere la membrana, lavare il frutto con attenzione, soprattutto nella parte in cui è attaccato il peduncolo, poiché qui si potrebbero annidare sporcizia e una particolare sostanza resinosa.
Solitamente il frutto si cuoce, ma è possibile anche consumarlo crudo, ad esempio unito ad altri frutti in saporite e colorate macedonie, alcuni lo aggiungono alle insalate miste, sorbetti, crostate o gelati.
Si tratta di un frutto ricco in pectine, ecco perché è indicato per una buona resa di marmellate, gelatine e confetture in generale, ottimo anche da solo per spremute.
L’alchechengi è un frutto che non dura moltissimo, al massimo per 48 ore ma solo se conservato in frigorifero, meglio proteggerlo con un panno di cotone. È possibile anche congelarlo, ma prima ricordatevi di e liminare i calici.
Se invece acquistate i frutti acerbi è possibile farli maturare in casa, sarà sufficiente lasciarli a temperatura ambiente.
Alchechengi, caratteristiche nutrizionali
Dal punto di vista nutrizionale è un frutto ricco di ferro, provitamina A, ricchissimo in vitamina C (come l’acai), niacina, ha proprietà diuretiche, antireumatiche e si usa per abbassare la febbre.
Ecco la sua composizione per 100 grammi di prodotto:
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