Un ortaggio che si trova praticamente tutto l'anno dal sapore importante e dal uso versatile.

Il porro, verdura diffusa in tutta Italia, fa parte della stessa famiglia dell'aglio e della cipolla, ne ricorda infatti il sapore di quest'ultima. Questo ortaggio è di derivazione orientale e dall'origine antichissima, ve ne è traccia addirittura nella civiltà egizia.
Le foglie sono opposte e di colore verde o verde giallo, il suo terreno ideale di coltivazione è prettamente sabbioso. Ve ne sono diversi tipi, che si differenziano per lunghezza e per circonferenza.
In cucina viene usata la parte bianca e la prima parte delle foglie, ma nella cucina araba vengono usate anche le foglie. L'impiego nella nostra cucina è in frittata, a comporre condimento per le carni dalla lunga cottura (brasato), spesso viene usato al posto delle cipolle perché meno invasivo come gusto ma comunque saporito.
Essendo coltivati in terreni sabbiosi vanno puliti per bene prima di utilizzarli.
Come prima operazione eliminate la parte inferiore tagliando 2 o 3 mm sopra le radici per eliminarle e togliere anche il fondo.
Ora tagliate la parte alta delle foglie, la parte più verde, praticamente due o tre dita sopra la fine della parte bianca.
Vedrete così le tracce di sabbia che inevitabilmente rimangono. Prendete il porro e passatelo per bene sotto l'acqua sfregando con le dita per togliere le tracce di sabbia. Soprattutto dove la foglia si unisce.
Adesso potete tagliare il porro a rondelle, quando all'interno inizia a comparire la parte verde, togliete un paio di strati e ripassate il porro sotto l'acqua per pulirlo per bene.
Tagliate ancora qualche rondella e sfogliate ancora una volta e finite di tagliare quello che rimane.
Ora è pronto per essere utilizzato, da saltare in padella o potete anche congelarlo e utilizzarlo in seguito. Alcune combinazioni perfette sono, oltre con le uova, anche con le patate o le melanzane semplicemente passati in padella o anche con i carciofi o nelle minestre.