Perché comprarlo se possiamo farlo in casa? La filosofia dell'autoproduzione si applica anche al kefir

Dei molteplici benefici del kefir abbiamo già parlato, però perché limitarci ad acquistarlo già preparato una volta ogni tanto, quando invece possiamo averlo fresco e pronto da bere tutti i giorni?
Il kefir fatto in casa è una delle autoproduzioini più semplici e veloci da ottenere e gli ingredienti necessari sono davvero pochi. Basta infatti procurarsi i granuli del kefir e del latte fresco, meglio se intero.
Per granuli del kefir si intendono quei microorganismi formati da un polisaccaride chiamato kefiran, che ospita colonie di batteri e lieviti, i quali sono in grado di far fermentare il latte, grazie al loro metabolismo che digerisce il lattosio.
Se volete procurarvi i fermenti per autoprodurre il kefir sappiate che non conviene acquistarli, visto che esiste un fiorente giro di scambio di questi preziosi microorganismi. Il modo più semplice per trovare qualcuno disposto a mandarveli gratis è quello di aderire a qualche gruppo su Facebook dedicato al kefir e fare la vostra richiesta, indicando la regione di residenza. Vedrete che in pochi giorni troverete qualche persona generosa disposta ad inviarveli. I fermenti del kefir infatti si moltiplicano continuamente, chi ha una produzione regolare, quindi, si ritrova periodicamente con un esubero di granuli che possono o surgelati e conservati per usi successivi o inviati a qualcuno che desidera cominciare la sua produzione di kefir fatto in casa.
Prima di cominciare la vostra produzione dovrete procurarvi un barattolo di vetro con tappo (tipo quelli per la conservazione domestica), un colino di plastica e un cucchiaio di legno. L’importanza data ai materiali è dovuta al fatto che i granuli di kefir possono soffrire per il contatto continuato con il metallo, per questo è meglio usare plastica, legno e vetro.
Vediamo ora tutti i passaggi del procedimento per produrre il kefir fatto in casa:
Pesate i granuli e misurate il latte necessario considerando che la proporzione corretta è circa di 1/10.
Inserite i granuli nel recipiente di vetro e aggiungete il latte a temperatura ambiente. Se i granuli vi vengono consegnati surgelati il procedimento non cambia. Coprite il recipiente senza sigillarlo completamente, deve passare un po' d’aria.
Lasciate il barattolo con il latte e i granuli a temperatura ambiente in un luogo della cucina né troppo caldo né troppo freddo. La temperatura dovrebbe essere il più possibile costante, evitate quindi di posizionarlo vicino ai fornelli o a un termosifone.
Lasciatelo riposare tra 32 e 48 giorni, a seconda del vostro gusto, considerando che a maggiore tempo di posa corrisponde una maggiore acidità del kefir. L’importante è mantenere il tempo il più possibile costante per abituare i granuli a essere travasati a intervalli regolari.
Per il travaso usate il colino di plastica e un barattolo dove conservare il kefir già pronto. In alcuni casi, al termine della fermentazione si assiste a una separazione del siero del latte, che può essere facilmente eliminato per un kefir più denso e cremoso. Il siero così ottenuto può essere utile per la panificazione o per la produzione di mozzarella o ricotta fai da te. Il kefir si conserva in frigorifero per una settimana.
Ricominciate il ciclo reinserendo i granuli rimasti nel colino in un barattolo pulito e ricoprendoli nuovamente di latte.