Grappa

A volte, subito un pasto importante, magari in buona compagnia di vecchi amici, molti amano gustarsi della buona grappa, apprezzata in piccole quantità. In Italia ne esistono di varie tipologie con caratteristiche e origini diverse.

Grappa

Origini della grappa
Si deve fare un passo indietro di parecchi secoli, fino ad arrivare al Medioevo, per trovare l'origine di grappe e acquaviti, nate da alchimie tra erbe aromatiche (come menta, salvia, ecc) e ingredienti a volte sconosciuti ai più e tenuti quasi segreti da “pochi eletti”, spesso di appartenenza a qualche ordine religioso.
In origine queste particolari bevande erano prodotte soprattutto in piccole quantità e spesso per scopi medici e curativi, poi nel tempo entrarono nelle case comuni a titolo di liquori di vario genere e lo scopo non era più quello medicale, ma solo conviviale.
Dagli antichi erboristi delle abbazie si originarono i sapienti conoscitori delle distillerie che, in scala più grande, si misero di impegno per produrre liquori dagli aromi inconfondibili.
L'acquavite, ad esempio, fu ampiamente studiata dal nonno di Savonarola, per la precisione da Michele Savonarola, un frate che nel XV secolo ne migliorò la produzione.
Tra i liquori più antichi, progenitori della grappa, vi è il Bénédictine, prodotto dal 1510 e che fino al 1800 fu fato utilizzando sino a 27 erbe diverse.
Molto interessante è la storia del Certosino, un antichissimo liquore fatto dai frati della Certosa di Monte Acuto, nei pressi di Firenze, molti secoli fa; si ipotizza che esso sia alla base del famoso liquore digestivo meglio conosciuto come Chartreuse, la cui ricetta fu sempre protetta dai certosini di Vauvert, i quali la portarono come un “tesoro” fino al 1904, quando si trasferirono in Terragona.
Diatriba storica sulla “paternità” tra i padri Maristi locali e quelli che arrivarono dalla Francia agli inizi del 1900 per difendere la ricetta dell'Arquebuse (conosciuto anche come Apestre), un liquore prodotto con 33 erbe.

Definizione di grappa
Cosa è esattamente la grappa? Si tratta di un distillato ricavato dalle vinacce di uve di origine italiana o svizzera, se è fatto in altri paesi diversi da questi non può essere chiamato grappa, ma avrà altri nomi ammessi dalla legge.
La grappa è il nome popolare dell'acquavite, si ricava appunto dalla distillazione delle vinacce subito dopo la svinatura, in altro modo si può ricavare dalla vinacce fatte fermentare dopo la loro separazione dai mosti.
Si tratta di una bevanda il cui grado alcolico è molto alto, infatti non è mai inferiore ai 37.5% e mai superiore ai 60% vol.

Come si classifica la grappa?
In relazione alle tipologie di lavorazione e all'invecchiamento, le grappe possono essere così suddivise:

  • giovane: si tratta di grappa non invecchiata
  • invecchiata: ha un invecchiamento minimo di 1 anno
  • riserva invecchiata o stravecchia: la stagionatura è oltre i 18 mesi
  • aromatizzata: si aggiungono radici, frutti o erbe, per un aroma e un sapore assolutamente particolari
  • aromatica: deriva da uve aromatiche come ad esempio Moscato, ecc

In commercio è possibile trovare delle grappe magari giovani e aromatiche.
Mentre invece in base alla distillazione troviamo:

  • grappa di monovitigno, quella che proviene da una singola varietà di vinaccia;
  • grappa mista, che contiene percentuali diverse di vinacce.

Come va servita?
Le grappe, soprattutto quelle di alta qualità, devono essere servite a temperatura ambiente per esaltarne al meglio i profumi ed il sapore. Se la grappa non è di buona qualità, in diversi locali può essere servita fredda o da freezer. Non dimenticare che la qualità della grappa dipende dal tipo e dalla qualità delle uve, ma anche dalla tipologia di distillazione e dalle competenze tecniche del mastro distillatore.

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