Uno dei legumi più usati e mangiati grazie alla sua facilità di conservazione e di impiego da solo o con qualsiasi altro alimento

Il nome volgare del pisum sativum è il pisello, uno dei legumi più noti, il più amato (ed odiato) di tutti. Non ha origini precise ma si è diffuso nel nostro continente facilmente arrivando a registrare diverse tipologie tra cui una è cibo per gli animali. Di facile conservazione, è uno dei legumi in scatola più consumati in Italia. Dalle grandi proprietà nutrizionali, riesce a compensare l'apporto proteico di cibi più nobili e costosi, meglio mangiato fresco, ma anche conservato mantiene parte delle vitamine di cui è ricco. Impiegato in cucina spesso come contorno, o anche nelle zuppe. Può anche essere utilizzato schiacciato grazie alla sua consistenza pastosa come la patata.
Origini
L'origine della pianta dei piselli non è molto chiara, non esiste una traccia precisa della sua provenienza, si suppone che arrivi dall'est, probabilmente dall'India e dalla Cina e venne poi portata in Europa solo nel XXV secolo grazie ai flussi migratori della popolazione degli Ari. Tipologia e caratteristiche
Il pisello (Pisum sativum), fa parte della famiglia delle leguminose, sotto specie della famiglia delle Papilionacee. È una pianta annuale, da terra o rampicante, una radice poco profonda e uno stelo che arriva sino a un paio di metri. Le foglie hanno la caratteristica di essere composte da tante altre foglie e terminano con un 'ricciolo', anche detto cirro (come la vite) che è una parte filiforme arricciata a cavatappi e agiscono come 'arrampicatori'. I fiori sono bianchi o gialli-verdi in piccoli gruppi e il frutto è il baccello di forma piatta, un poco curvo di colore verde che all'interno ha dei semi tondeggianti commestibili (sino a 12), i piselli appunto, di colore verde ma ci sono anche gialli o biancastri. Ne esistono ben 250 tipi diversi, alcuni dove si può mangiare il baccello (le taccole) e alcuni che sono adatti a diventare mangime per il bestiame.
Coltivazione
L’Italia è uno dei principali produttori di piselli, con circa 300.000 tonnellate all’anno, grazie alla poca profondità che deve avere il terreno e alla resistenza della pianta anche a temperature non particolarmente alte. L'unica difficoltà è la raccolta che solo per alcune specie può essere fatta in modo meccanico per la crescita contemporanea, ma spesso, vista la maturazione dei frutti a scalare è molto spesso eseguita manualmente.Conservazione e consumo
I piselli si possono mangiare freschi, estratti dal baccello e pronti per la cottura e il consumo, oppure li troviamo surgelati e anche essiccati (abitualmente questi arrivano da piante della specie da terra o nana). Ma la principale conservazione è quella in barattolo essendo anche tra i primi prodotti a essere commercializzato in questo modo, grazie alla possibilità di una lunga conservazione. Anche l'essiccazione, come molti altri legumi permette una conservazione lunga, per il consumo vanno però reidratati semplicemente immergendoli in acqua.
Valori nutrizionali
I piselli contengono una discreta quantità di vitamine A e C, ma anche B1, B2 e PP, contiene anche potassio, calcio, magnesio, fosforo. Il suo apporto calorico è il più basso tra i legumi se consumato fresco o surgelato o in lattina, circa 75 calorie per ogni 100gr. Se invece sono secchi si arriva a poco meno di 300 calorie ogni 100gr!Cucina
I piselli in cucina si possono usare in vari modi, i più comuni sono cotti al burro, oppure i piselli con dadini di prosciutto o di pancetta, se con il pesce le classiche seppie coi piselli, ma si sposa bene con il riso, con la pasta, in minestra o magari, in modo alternativo, in polpette per farli mangiare a chi 'storta il naso'. È un elemento molto versatile con cui potersi sbizzarrire.