Storia, tradizioni e tipologie di questo tipico dolce pasquale al cioccolato

Dopo la colomba, l’uovo è il dolce per eccellenza per celebrare la Pasqua, diventandone l’icona incontrastata. Grandi, piccini e adulti stagionali: tutti vanno pazzi per il "classico" uovo di cioccolata!
La storia dell'uovo di Pasqua è relativamente recente, infatti la leggenda narra che in antichità era uso donare uova vere più o meno decorate. Tradizione sopravvissuta fino ai giorni nostri, ma in tono minore, che ebbe inizio molto tempo prima della nascita del Cristianesimo, per la precisione ai tempi dei Persiani, in cui era prassi scambiarsi delle semplici uova di gallina con l’arrivo della stagione primaverile.
Successivamente altri popoli, come gli Egizi, hanno ereditato questa tradizione per il cambio di stagione, con la differenza che in alcuni casi le uova venivano decorate a mano.
In ogni caso in queste circostanze le uova rivestivano il ruolo del simbolo della vita in sé.
La tradizione dell’uovo con all’interno una sorpresa ha origine attorno al XIII secolo, quando al seguito delle Crociate, furono portate nel Vecchio Continente delle uova di struzzo.
In qualche dipinto medioevale è raffigurato un uovo di struzzo che pende dal soffitto di una chiesa e gli ecclesiastici cominciavano ad usarlo come contenitore di reliquie, oppure ad esporlo durante le cerimonie religiose.
Col tempo, il contenuto dell'uovo di Pasqua si è impreziosito con oggetti in oro, argento, coralli o pietre preziose; oppure l’uovo era semplicemente inciso, dipinto o laccato con immagini della Resurrezione.
L’uovo di cioccolato è nato dall’idea di imitare l’uovo di struzzo e, per questo motivo, la tradizione si spostò anche sulla tavola, con uova sode o torte a base di uova, a forma di uccello o meno (da qui la nascita della colomba).
Questa idea è dei cuochi al servizio di Luigi XIV, il Re Sole, che più avanti nel tempo pensarono di arricchire l’uovo di cioccolato con la sorpresa all’interno.
Il primo esemplare di uovo di Pasqua con sorpresa, come lo conosciamo oggi, fu donato a Francesco I. Il dono contenuto all'interno consisteva in un’incisione su legno raffigurante la Passione di Cristo. L’idea prese subito piede e nel giro di pochi anni diventò una tradizione vera e propria.