E’ la mamma-mamma, quella che vive la maternità come qualcosa di magico e che, senza recriminazioni, dedica tutto il tempo a disposizione alla sua creatura

Il Cancro è un segno femminile, governato dalla Luna che è l’essenza della femminilità. Nella Luna è raffigurata la donna che protegge il focolare e nutre i suoi bambini. In analogia al suo pianeta il segno racchiude in sé tutta l’armonia dell’amore materno e rappresenta il bambino nella sua prima età, la sua mamma, il nido nel quale trova accoglienza e protezione.
La donna Cancro, già dalla sua infanzia, si rivela una brava mammina, perché le piace cullare le sue bambole e prendersi cura di fratellini e amichetti. Nasce e cresce con questo grande desiderio di maternità racchiuso in sé e si vede inserita in una casa tutta sua nella quale si dedica, come un’ape laboriosa, ai suoi cari.
Naturalmente non sempre i sogni corrispondono alla realtà, che può essere più dura di come l’immaginava, ma se il tempo a disposizione non è sufficiente per far tutte quelle cose che vorrebbe, s’ingegna per avere ugualmente buoni risultati, ricorrendo all’aiuto di altri e, in special modo, alla sua mamma. Infatti, è quest’ultima che preferisce aver accanto e alla quale più spesso si rivolge per chiedere consiglio.
LA MAMMA CANCRO E IL BAMBINO IN TENERA ETA'
Il bambino accanto a questa madre si sente protetto, lei lo accudisce con attenzione meticolosa e con un’abbondante dose di ansia che difficilmente riesce a tranquillizzare.
E’ la mamma che piange quando il bambino è malato, specialmente se è il suo primo figlio, perché si sente incapace di alleviare le sue sofferenze, delle quali si fa carico come se dipendessero da lei. Segue alla lettera i consigli del pediatra, fino a quando non ha maturato sufficiente autonomia di giudizio da poter cominciare a risolvere da sola i malesseri di minor conto.
Nel suo mestiere di mamma ha bisogno di qualcuno con il quale parlare dei suoi problemi perché così facendo si rassicura. Tra le persone che frequenta può scegliere un consigliere privilegiato che la sappia ascoltare e sul quale riversare le sue apprensioni, anche se poi, per le decisioni più importanti, seguirà il suo istinto che, senza dubbio, è molto elevato.
Al suo bebè non fa mancare il calore del suo affetto e la tenerezza del suo sorriso e, se impegnata in lavori fuori casa, cerca di colmare la distanza nei vari modi consentiti.
Il momento più intimo tra lei e il figlio è quello della pappa. Il Cancro, nel suo simbolismo astrologico, ha il “nutrimento” come compito, sia esso di tipo fisico che emotivo. La mamma del segno ha dentro di sé la consapevolezza di tale compito e sa dargli l’importanza che merita. Appunto per questo già dall’allattamento riesce a creare un’intimità tra lei e il figlio curando la sua alimentazione e trasmettendo in questo semplice atto tutto il suo amore. Questa sua attenzione proseguirà dallo svezzamento all’età adulta.
Le piace preparare deliziose pappe che invogliano già dall’aspetto il bambino, così che mangi anche gli alimenti meno graditi. Per la cura della mente e del cuore sa inventare storie sempre nuove che lo divertono e gli forniscono le prime “fantasiose” informazioni.
La mamma cancro parla e gioca con suo figlio mettendosi al suo livello. Il suo lato infantile, affatto sopito, le consente di sentirsi alla pari con lui fino al punto di prevenirne i desideri.
Lo accompagna con delicatezza nelle sue scoperte e nelle sue prodezze, ma a volte è fin troppo presente in quest’impegno fino al punto di bloccare, sia pur involontariamente, la conquista dell’autonomia. La sua apprensione può esser trasmessa al piccolo e, se non controllata, finisce per alimentare in lui delle insicurezze.
Le piace cogliere ogni attimo della sua crescita e non si stanca di fotografarlo o filmarlo. E’ bravissima nel raccogliere le foto in appositi album che sfoglierà negli anni con amore e nostalgia.
E’ contenta se il bimbo frequenta i coetanei e lo accompagna volentieri nei luoghi dedicati all’infanzia, ma anche in questo caso può eccedere nella protezione finché non capisce che per il bene del figlio deve consentirgli quel minimo di autonomia della quale ha bisogno per divertirsi e fare esperienza.