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Cartomanzia

La cartomanzia fa parte di quelle tecniche o discipline che consentono di poter dare uno sguardo alla propria vita e trarre dei pronostici per l’avvenire

Cartomanzia

Da sempre l’uomo ha cercato di anticipare il proprio futuro e trovare dei segni che potessero svelarglielo. Si è affidato al movimento dei venti, ai fenomeni naturali, alle posizioni degli astri e della Luna in modo particolare, ha indagato sui residui del cibo appena mangiato o nelle viscere degli animali e c’era chi intravvedeva nella fiamma di un fuoco delle indicazioni. Vari sono stati i metodi che nelle epoche più lontane consentivano di trarre vaticini utili ad avere una visione del domani.

Le persone semplici del popolo, i mercanti, i combattenti e le figure più carismatiche, hanno tutti in qualche modo cercato di ottenere responsi alle proprie domande, così da avere rassicurazioni per il proprio avvenire.
Il bisogno di conoscere il futuro appartiene a tutte le categorie dell’umanità, non ci sono distinzioni di categoria o livello sociale, l’unica divisione è data soltanto dall’impostazione mentale di apertura o meno a questo riguardo. E’ facile cadere nel pregiudizio o nella paura ma è altrettanto facile essere dipendenti da questo tipo d’indagine. Come in tutte le situazioni così contraddittorie il giusto atteggiamento è quello di mezzo, ossia dell’approccio vigile a questo tipo di consultazioni senza lasciarsene influenzare e senza ricorrere ad esse troppo di frequente.


Credits: Foto di @gerdukes | Pixabay

La storia

La lettura delle carte ha un’origine molto antica e sembra venire a noi dalla Cina, dal 1200 a.c. In quell’epoca veniva usato un mazzo chiamato Kuan – P’Ai che era formato da tavolette d’avorio simili a quelle del domino. Si afferma che carte somiglianti ai tarocchi fossero conosciute nell’antico Egitto, al tempo dei Faraoni, comunque in Europa dovrebbero essere arrivati attorno al 1400, c’è chi dice che fossero stati i templari ad importare dal Medio Oriente questo sapere tradizionale e chi parla di zingari provenienti dall’india. La loro vera diffusione avvenne anni più tardi e nel 1781 apparve il primo volume ad essi dedicato scritto da Antoine Court de Gebelin.
Nel suo famoso libro sui tarocchi, Oswald Wirth scrive che il più antico mazzo di carte giunto fino a noi, nella nostra epoca, provenisse da Venezia dove fu usato nel XIV secolo. Era composto di 78 carte (come ora) delle quali le prime 22 erano le figure tipiche dei tarocchi e le altre 56 comprendevano le 10 carte numerali più il re, la regina, il fante e il cavallo. Illustra anche, nel suo libro, come queste carte siano non soltanto un mezzo di predizione ma, essenzialmente, un percorso di crescita interiore riservato a chi sapesse comprenderlo.
Nella cartomanzia i tarocchi sono le carte più consultate ma vengono utilizzate anche le carte napoletane il cui significato spesso viene tramandato in ambito familiare o tra addetti ai lavori. Ci sono poi le carte francesi, le sibille, la Baraja spagnola, ecc.

I tarocchi

I Tarocchi sono carte nelle quali sono disegnate immagini simboliche. Molti autori o artisti o ricercatori, hanno creato dei mazzi propri che lasciando intatti i tratti di base, davano alle figure una diversa impronta che era aderente all’interpretazione che essi volevano fornire. Uno di questi autori fu Aleister Crowley, mago e occultista inglese (1875-1947). Le carte da lui ideate avevano un grande significato esoterico e simbolico ed erano il frutto di sue visioni personali basate sul mondo della magia e sulle conoscenze dei sacerdoti dell'Antico Egitto.
Non solo le carte di Crowley avevano questi significati ma anche negli altri tipi di mazzi troviamo simbologie che hanno significati molto più profondi di quelli che di solito possono esser trasmessi dai normali operatori dell’occulto. Essi vengono usati anche come metodo di riflessione e d’introversione e sono una buona traccia per entrare in contatto con la propria interiorità, non a caso anche Carl Gustav Jung li teneva in buona considerazione.
Le immagini degli arcani maggiori, se utilizzate come mezzo di autoconoscenza, richiamano alla mente gli archetipi presenti in ciascuno di noi e forniscono delle istantanee di vita vissuta utili a comprendere il momento che si sta vivendo o la pulsione prevalente nell’interrogante. In alcune scuole iniziatiche venivano usati come fonte d’ispirazione e meditazione (come viene illustrato nel libro di Paulo Coelho “Brida”).
Da tenere presente, inoltre, che ogni carta degli arcani maggiori ha un collegamento ad altre fonti di sapere e ha attinenza con la cabala e l’alfabeto ebraico, la numerologia, i colori, l’astrologia. Tutto questo ci conferma quanto essi non siano soltanto un gioco utile alla predizione ma un percorso rivolto alla crescita spirituale e al raggiungimento della saggezza.

Credits: Foto di @cansecotarot | Pixabay

La consultazione

Come abbiamo visto ci sono diversi tipi di carte che possono essere utilizzate e dalle quali ricevere delle indicazioni di massima circa la propria situazione presente, passata e, forse, futura.
Quello più usato è il mazzo dei tarocchi che comprende 78 carte delle quale 22 sono gli arcani maggiori o  “Trionfi” che sono numerate e prendono il nome della figura illustrata (il bagatto, la papessa, l’imperatrice, ecc.). Le altre 56 sono gli arcani minori composti da 14 carte x 4 quanti sono i semi che li contraddistinguono: coppe, bastoni, spade e denari. Dagli arcani maggiori si ricavano informazioni riguardo la situazione generale mentre gli arcani minori riguardano i fatti della vita concreta.


E’utile chiedere un consulto?

Bisogna partire dal concetto che ci sono diversi modi per accostarsi a tutte le tecniche di divinazione. Si possono cercare risposte riguardo una situazione presente, oppure si vuol capire per quale motivo si stanno affrontando determinate prove, infine si chiedono rassicurazioni riguardo il futuro, un amore, il lavoro, la salute.
Le previsioni per il futuro sono sempre un azzardo perché nessuno può dire con certezza quello che avverrà un domani, si può soltanto prevedere, dagli atteggiamenti passati e odierni, dove una situazione potrebbe arrivare. Poi ci sono degli indizi che ad occhi esperti possono dare una traccia, più o meno credibile, riguardo il domani ma non è etico dare la certezza che il risultato sarà quello che appare nella lettura perché in questa intervengono svariati fattori tra i quali l’esperienza stessa di chi sta dando le risposte.
Una lettura consapevole dei tarocchi si basa sulla maturità della persona interrogante che si rivolgerà all’esperto non soltanto per conoscere un eventuale futuro ma per fare un’indagine sulle proprie motivazioni più profonde che, come abbiamo visto, le lame dei tarocchi sono perfettamente in grado di offrire. A quel punto si comprenderanno gli errori da correggere e dalle carte si avrà la traccia del percorso da fare per migliorare la situazione in atto. L’interpretazione approfondita dei tarocchi non fornisce risposte sul risultato finale ma ne lascia intravedere il traguardo.
Se vissuto in questo modo il consulto del cartomante è veramente utile e di sicuro non si entra in una spirale negativa.

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