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Astrologia Karmica: il segno del toro

Parte 2 di "Astrologia Karmica: il segno del toro"

Astrologia Karmica: il segno del toro
LA MISSIONE DEL TORO
La persona che s’incarna nel Toro ha come impegno e progetto animico il rispetto e la valorizzazione del mondo materiale.
Deve saper dare valore a quello che possiede: non solo sul piano fisico, ma anche su quello psicologico e spirituale.

E’ importante per lei comprendere che è lo Spirito che anima la materia e quindi tutto ciò che si riferisce ad essa è di carattere “spirituale”. Non c’è, quindi, nel suo programma, una demonizzazione del denaro o dei beni materiali, ma un riconoscimento della loro sacralità.
Il Toro deve capire che tutto ciò che la vita può offrirgli: affetti, oggetti, denaro, pur se utile e indispensabile per il suo buon vivere quotidiano, non gli appartiene ed è soltanto un “prestito” che l’Universo gli concede.

Il Toro ha, come sua missione, il difficile compito del NON ATTACCAMENTO , ossia quell’arte che insegna come poter gestire le ricchezze che la vita dona senza rimanere invischiati nell’ingordigia e nella bramosia del possesso. Difetti tipici del Toro possono essere, appunto, la possessività vissuta sul piano affettivo e materiale.  

Il non attaccamento è ben spiegato dalla funzione fisica collegata a questo segno. Il Toro, nel corpo, governa il metabolismo (è abbinato al 5° chakra: tiroide). La digestione e l’elaborazione delle sostanze consentono al corpo di restare in vita, le stesse funzioni, sul piano sottile, permettono di assimilare l’esperienza e farla propria.
Se osserviamo come avviene la digestione, vediamo come qualsiasi elemento entri nel nostro organismo, per appartenerci (per diventare nutrimento), deve essere metabolizzato. Esso attraversa un processo di assunzione, distribuzione e eliminazione. Tutto ciò che è ben assorbito nel corpo diventa sostanza. Altrettanto avviene a livello sottile e tutto ciò a che arriva a noi e che assorbiamo attraverso la cultura, la spiritualità, il sapere, deve essere metabolizzato e messo di nuovo in circolo, perché per il corpo e per la mente, alla fine di ogni processo di assimilazione, c’è l’espulsione, e se questa non avvenisse ci sarebbe un “blocco”. Il Toro, quindi, deve essere aperto a ricevere e altrettanto aperto a restituire. 

II senso di attaccamento che alcune persone del Toro provano verso ciò che ritengono di loro proprietà (persone, affetti, denaro ed altro), crea uno forma di ristagno in loro, che non consente il libero fluire della personalità né un proficuo scambio di energie con le persone vicine.
L’astrologia esoterica dice che “il Toro è l’incarnazione del desiderio in tutti i suoi aspetti”. Non riguarda soltanto il desiderio di benessere economico e fisico, ma comprende l’aspirazione spirituale di liberare se stesso (e gli altri) dall’attaccamento alla materia. 
A questo proposito dovremmo ricordare che il Toro ha un rapporto particolare con il Buddha che, si dice, è nato e ha raggiunto l’illuminazione nei giorni che appartengono a questo segno zodiacale.
Il Buddha insegnò che l’origine della sofferenza è l’attaccamento.

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