Il suo compito è avanzare nel suo percorso, proseguendo diritto per la sua strada senza guardare indietro, seguendo il suo obiettivo che è quello di arrivare in cima, sulla vetta

Il Capricorno è l’ultimo dei segni di terra (prima di lui ci sono Vergine e Toro) ed è anche l’ultimo dei quattro segni cardinali: quelli che danno inizio alle stagioni e nei quali si formano gli eventi astronomici chiamati solstizi ed equinozi. Ariete e Bilancia sono abbinati agli equinozi mentre i solstizi appartengono al Cancro e al Capricorno.
Questo segno zodiacale coincide con il solstizio d’inverno, da sempre ritenuto un momento magico per la terra perché, da questo giorno, le ore di luce cominciano ad aumentare contrastando il periodo precedente nel quale erano gradatamente diminuite. Questo evento, che da sempre ha avuto delle implicazioni simboliche, era festeggiato per motivi di ordine pratico (attinenti all’agricoltura) o religioso. Il sole che usciva vittorioso dalle tenebre era assimilato a una figura divina: un Salvatore che veniva a restituire luce e amore sulla terra.
La strada che il Capricorno dovrebbe compiere è molto simile a quella del Sole: dovrebbe riuscire a squarciare le tenebre di un buio interiore, favorito della mancanza di conoscenza e dalle paure, la più importante delle quali è quella di “perdere”. Deve quindi riscoprire quel raggio di luce immortale che è racchiuso nel suo cuore e che può guidare i suoi passi verso la realizzazione materiale e spirituale.
E’ governato dal pianeta Saturno, che rappresenta, nel ciclo delle età, quella della vecchiaia e che per lui rappresenta la maturità acquisita attraverso le prove della vita. E’ una maturità che i Capricorno portano dentro e che, spesso, è visibile negli occhi dei bambini di questo segno.
Il Capricorno è considerato, nell’astrologia esoterica, la porta degli Dei: quella attraverso la quale si accede a livelli superiori di consapevolezza. Il percorso della coscienza, iniziato nel segno dell’Ariete e proseguito fino ad arrivare al decimo segno (Capricorno), dovrà, in esso, dimostrare l’avvenuta maturità. Nel Cancro c’è stato l’ingresso della coscienza nella sfera materiale (l’anima ha accettato l’incarnazione), a questo punto del cammino evolutivo l’Essere trova davanti a sé l’altra porta, che ancora non è aperta e che spetta a lui dimostrare di essere degno di varcarla. Superata questa soglia si può dire di lui che ha conquistato “la Saggezza”: il vero scopo della sua vita.
L’ELEMENTO DI APPARTENENZA
Il suo elemento di appartenenza è la terra: una terra solida e poco generosa. E’ quella dell’inverno, che nasconde e protegge il seme che più tardi dovrà germogliare. Per far questo, si chiude in se stessa così come può accadere ai nati in Capricorno, che sono impermeabili alle influenze esterne, specialmente quelle che, per qualche motivo, ritengono siano nocive.
L’inverno è il periodo più duro dell’anno, durante il quale il maltempo e i giorni troppo brevi riducono la vita all’aria aperta costringendoci a un ritiro forzato. E’ un periodo nel quale, mancando le distrazioni, è più facile ritrovare un contatto con se stessi. Si entra in una forma benefica d’introversione, utile per riflettere o per dedicarsi ad attività che nella frenesia quotidiana sono più trascurate.
L’introversione fa parte del carattere del Capricorno ed è dovuta a un suo bisogno di riservatezza, al quale si unisce la prudenza e la diffidenza verso chiunque non faccia parte della cerchia più ristretta di parenti o amici.
A livello più sottile, questa scarsa socievolezza serve per fermarsi e riflettere. Il Capricorno ha bisogno di rielaborare le esperienze vissute così da poterle far proprie. Questo lavoro è favorito dal suo pianeta reggente, Saturno, che si occupa d’interiorizzazione e fissazione, ossia: di quella capacità animica d’introiettare e fissare nella memoria più profonda tutto ciò che fino ad allora si è appreso ed elaborato.
Una della capacità basilari del Capricorno è sapersi fermare per ridefinire il proprio percorso. I suoi momenti di apparente stasi accompagnano, spesso, una fase di profonda trasformazione. Influenzato da Saturno, che gli offre in dono l’imparzialità e la capacità di giudizio, può, interiorizzandosi, giudicare in modo obiettivo il suo operato. La pausa diventa, allora, una raccolta di energia, utile per ridisegnare il suo presente e rendere concreti i suoi ideali.
Questo segno zodiacale non ha l’istinto innovatore di altri segni (l’Acquario ad esempio), lui è un conservatore e questa tendenza ha una forte attinenza con il periodo dell’anno nel quale nasce. Lui non può contare sul passato, quando sulle piante c’era abbondanza di frutti, e il futuro è incerto. Appunto per questo procede in modo prudente nel suo cammino, così non commetterà errori e otterrà proprio quello che aveva programmato.
L’IMMAGINE CHE LO RAPPRESENTA
L’immagine che distingue il Capricorno è un animale mitologico: un incrocio tra una capra e un pesce. La testa, il dorso e le zampe anteriori sono della capra, mentre le due zampe posteriori sono inglobate in una coda di pesce. E’ dunque un animale di terra e d’acqua e questa sua dualità chiarisce la natura del segno che, come appartenente alla terra, può dar valore alla sfera materiale e, come pesce, cerca il contatto con il mondo interiore e la sfera delle emozioni.
Mentre il caprone riesce a scalare le montagne dell’ascesi sociale o spirituale, il pesce, con la coda, scandaglia le acque profonde dell’inconscio, alla ricerca di qualità che la sua psiche può ancora non conoscere e che possono favorirlo nell’impegno che vuole assolvere. Nel profondo dell’abisso lui può trovare anche dei lati oscuri di sé, che dovranno essere riconosciuti, accettati e superati, perché solo in questo modo potrà terminare il suo cammino.
Il Capricorno che è riuscito a integrare le sue due nature di animale terrestre e acqueo, diventa padrone del suo equilibrio psicofisico, perché ha creato un ponte tra le esigenze del corpo e dell’anima.
Il successo nelle sue imprese, garantito dalla capra che s’inerpica sul crinale della montagna, non mancherà per lui, dovrà soltanto decidere a quale parte della sua interiorità intende dare ascolto: quella che risponde a principi e valori etici e spirituali o l’altra che, senza tanti scrupoli, vuole ottenere ciò che si prefigge. Ognuno ha chiaro dentro di sé il percorso da compiere e anche una vita completamente dedicata a soddisfare i bisogni materiali non può esser giudicata in modo negativo. Tutto è utile nella grande economia dell’universo.