Cosa significa essere un padre oggi e a quanti anni si diventa padre in Italia, dati e numeri di una vera rivoluzione

Marianna Di Pilla  | 08 Nov 2024

Cambiano i pannolini, accudiscono i figli quando sono malati, organizzano fine settimana solo padri e figli: ecco come sono cambiati, rispetto ad un tempo, i papà di oggi.

Fino a vent’anni fa l’uomo in famiglia doveva lavorare e portare a casa il giusto stipendio per consentire alla moglie e ai figli di vivere dignitosamente; dava regole e si accertava che venissero rispettate: in pratica la madre aveva un ruolo di accudimento e il padre di sostentamento.

Negli ultimi tempi le cose si sono parecchio rivoluzionate; nella coppia genitoriale entrambe le figure si occupano della prole in maniera quasi paritaria e i papà di oggi stanno decisamente cambiando.
Un po’ perché anche le donne lavorano a tempo pieno e non possono solo ed esclusivamente seguire i figli, un po’ perché psicologicamente è stata sottolineata l’importanza del ruolo paterno e un po’ perché le separazioni sono in aumento e in questo caso gli uomini si ritrovano per alcuni giorni alla settimana a gestire da soli i bambini.

Cosa significa essere un padre oggi?


I papà di oggi (nella stragrande maggioranza) si assumono le loro responsabilità fin dalle prime settimane di gravidanza: partecipano emotivamente, sono premurosi nei confronti delle compagne, accompagnano alle visite, ai corsi pre-parto e la maggior parte di loro assiste alla nascita, cosa che vent’anni fa era praticamente impensabile.

Nelle prime settimane di vita, quando i piccoli hanno per lo più bisogno della mamma, i padri si rendono disponibili portando fuori i figli per una passeggiata dando possibilità alla compagna di riposare un po’; se i neonati non vengono allattati al seno, si alzano di notte per dargli il biberon e spesso non mancano di cambiarli e fargli il bagnetto.

Mano a mano che i bambini crescono i papà di oggi li fanno giocare, li portano in montagna a sciare o a fare una partita di calcio al campetto dietro casa.

Sono più disposti al dialogo, al confronto e sono molto meno autoritari; da un lato queste caratteristiche sono assolutamente positive ma pare che oggi molti figli adolescenti rivendichino papà più “seri”, più impositivi, uomini con cui confrontarsi, discutere e litigare.

Padri più anziani e più emotivi

Uomo anziano con bambina sulle spalle
Rispetto al passato, poi, i papà di oggi sono più anziani di un tempo: in Italia la media per il primo figlio è di 35 anni e i padri over 50 sono in continuo aumento.

Questo significa essere uomini più maturi, con un legame di coppia più stabile, e un soddisfacimento professionale e personale maggiore che gli consente, quando arriva un bambino, di essere più presenti e meno ossessionati dal raggiungere la carriera perché sono già arrivati professionalmente.

Sono uomini in grado di stare con i propri figli anche quando si separano dalle compagne, si assumono le responsabilità tenendo con sé i bimbi nel week end che gli spetta e un giorno a settimana senza doversi per forza appoggiare agli zii e ai nonni. Si inventano attività ricreative da fare, cucinano ottimi piatti, raccontano le favole della buona notte, insegnano l’autonomia, sono teneri, più sereni e poco ansiosi!

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla


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