Come si può ravvivare la cucina con alimenti poco conosciuti?

Marianna Di Pilla  | 05 Giu 2024
Alimenti poco conosciuti in cucina

In molti scelgono di utilizzare il CBD. La soluzione si rivelerà giusta ma bisognerà prestare molta attenzione alla quantità, al momento dell’aggiunta e soprattutto a che tipo di pietanza accostarlo. Serviranno ad esempio piatti con pochi grassi e meno acqua. Scopriamo qualcosa in più.

Cucinare, che passione

Cucinare è una passione che unisce moltissime persone. L’Italia poi è la patria della buona cucina, ogni regione ha una o più pietanze da presentare e da gustare. Tante sono le persone che dietro ai fornelli sfornano, è proprio il caso di dire, piatti succulenti a volte ricercati e che spesso soddisfano anche i palati più raffinati. Ognuno mette sul fuoco ciò che vuole può fare, in molti casi piatti della tradizione o menù più o meno conosciuti caratterizzati dagli alimenti più conosciuti e utilizzati.

Olio di CBD, una vera sorpresa per molti

Tuttavia, ci sono anche delle vie alternative in merito proprio agli alimenti. Avete mai pensato all’utilizzo dell’olio di CBD? Sì, avete capito bene, proprio il CBD. Innanzitutto, dovrete assicuravi che si tratti di un olio di assoluta qualità, biologico e che l’estrazione del cannabidiolo sia avvenuta con tecniche sofisticate che evitino le infiltrazioni di altre materie. Faranno fede anche in questo caso le varie certificazioni dei test da laboratorio: potrete comunque avere maggiori informazioni sui prodotti anche su CBD Italia.

Non associare ad una cucina ricca di grassi

In molti hanno provato questa soluzione, aggiungono olio CBD alla fine della ricetta direttamente sulla salsa o sulla dose appena cotta: così facendo il calore non potrà deteriorare lo stesso CBD né estrarre i radicali liberi. Il consiglio degli esperti è quello di non passare alla cucina piena di grassi per assumere CBD: si dovrà porre attenzione a metterlo in piatti con un po’ di grassi e meno acqua. Qualche esempio? Salmone, tonno o anche frutta come cocco, avocado e banane. Evitate di associarlo a bibite o bevande come tè, appunto caratterizzate da molta acqua.

Si all’aggiunta dopo il condimento della pasta o con patate e legumi

Per le dosi sarà sempre meglio parlarne con il proprio medico, consultare gli specialisti è sempre la cosa migliore. Comunque, l’utilizzo del CBD nelle pietanze può soddisfare molte persone. Sì alla sua aggiunta a fine cottura di un sugo, un condimento di pasta o aggiungerlo al passato di verdure sempre poco ricco di acqua. Altri cibi con poco grassi sono indicati: formaggi, uova, legumi e anche patate. Si potrà aggiungere anche ai frullati per assumere sali minerali e vitamine, ottime perché hanno temperature basse e quindi favoriscono il rimanere intatto dello stesso CBD.

Scegliere il più adatto a seconda della singola pietanza

Ecco allora che i piatti freddi sono indicati per consumare l’olio di CBD: i nutrienti e i grassi vengono bilanciati e assumono un sapore ancor più importante grazie al CBD. Ottimo su formaggi e mozzarella, burrata, insalata mista ma anche sugli insaccati (poche gocce!). Ci sono diverse possibilità per scegliere il prodotto migliore e che possa soddisfare le singole esigenze, in base alla percentuale di CBD così come a seconda del diverso aroma. Appassionati ed esperti consigliano per la cucina menta piperita, ottimo accostamento ad ogni piatto, mentre per i frullati la vostra scelta dovrà cadere sulla vaniglia.

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla


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