Epifania: perché si festeggia la Befana?

Adriano Bocci  | 06 Gen 2024
Rappresentazione della Befana che vola su una scopa sopra un villaggio innevato

La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana, viva viva la Befana! Questa famosa filastrocca echeggia nelle case italiane ogni anno, mentre i bambini attendono con gioia l’arrivo della Befana. Questa affascinante figura del folklore italiano rappresenta una simpatica vecchietta che, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, sorvola i tetti su una scopa e scende dai camini per riempire le calze dei bambini con doni, caramelle e dolciumi vari. La sua origine si intreccia con antiche tradizioni e leggende, rendendola un personaggio amato e atteso dai più piccoli e non solo.

La tradizione cristiana dell’Epifania

La tradizione cristiana dell’Epifania si intreccia strettamente con la leggenda della Befana, un personaggio che trae ispirazione da antiche credenze magiche e pagane, mescolandosi poi con elementi del folclore cristiano. La storia narra che la Befana, una vecchietta dall’aspetto bonario, voli sopra i tetti delle case nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, portando doni ai bambini in ricordo dei presenti offerti dai Magi al neonato Gesù.

Secondo una leggenda popolare, i Re Magi, durante il loro viaggio verso Betlemme per adorare il Bambino Gesù e offrirgli i loro doni, chiesero indicazioni stradali a una donna anziana. Nonostante le loro insistenze affinché li seguisse, la donna declinò l’invito. Più tardi, pentitasi della sua decisione e desiderosa di raggiungere il Bambino, si mise in viaggio con un cesto di dolci, ma non riuscì a trovare i Magi. Così, la Befana iniziò a distribuire i dolci ai bambini che incontrava lungo la strada, sperando che uno di loro fosse il piccolo Gesù. Da allora, si dice che continui il suo viaggio, portando doni a tutti i bambini per farsi perdonare.

Rappresentazione della Befana che offre carbone ai bambini

L’iconografia tradizionale della Befana la ritrae con un gonnellone scuro e ampio, un grembiule con tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappello in testa, e un paio di ciabatte consumate, il tutto arricchito da toppe colorate. Secondo la tradizione, porta dolcetti e caramelle ai bambini buoni e un simbolico carbone a quelli che sono stati capricciosi. Nella cultura popolare, la Befana è diventata un simbolo di generosità e amore materno, unendo le famiglie nella celebrazione dell’Epifania.

Come si festeggia la Befana nel mondo

La Befana, oltre a essere un personaggio intriso di tradizioni cristiane, è profondamente radicata nel folklore popolare e nelle credenze pagane. Nella notte del 6 gennaio, che segna il culmine delle celebrazioni dell’Epifania, la Befana assume un ruolo simbolico significativo. Anticamente, questa data era associata alla morte e alla rinascita della natura, legata al ciclo delle stagioni e al solstizio invernale. Madre Natura, una figura pagana venerata in questo periodo, era rappresentata come una vecchia strega benevola, che volava attraverso i cieli su una scopa.

Secondo queste antiche tradizioni, Madre Natura, esausta dopo aver donato tutte le sue energie durante l’anno, appariva sotto le spoglie di una vecchia. Questa figura, simbolo di saggezza e generosità, era pronta a essere trasformata, come un ramo secco che si rigenera dalle proprie ceneri in una nuova vita. Prima di questo rinnovamento, però, la vecchina passava distribuendo doni e dolci ai bambini, piantando simbolicamente i semi per l’anno a venire.

In molte regioni italiane, questa notte è segnata da rituali purificatori e festeggiamenti che ricordano quelli del Carnevale. Si scacciano le forze maligne dai campi con pentoloni rumorosi, si accendono fuochi imponenti, e in alcune aree si costruiscono fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono poi bruciati. Questi rituali non solo celebrano la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, ma rendono anche omaggio a questa figura mitica e generosa che è la Befana, un personaggio che incarna la morte e il rinnovamento della natura.

Adriano Bocci
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