Si chiude anche la fashion week francese. Ultime sfilate da ricordare, non solo per lo show ambientato in un finto supermercato per Chanel, ma anche per i paesaggi bucolici ricreati dal marchio McQueen

Si chiude la settimana della moda Parigi. Il finale è stato fatto in grande stile, con alcuni dei marchi più famosi che si sono contesi il merito di aver creato la miglior sfilata di questo “fashion month”. Le ultime sfilate sono state all'insegna dei colori, delle fantasie inaspettate, ma soprattutto delle location che hanno lasciato a bocca aperta il pubblico.
A partire da Chanel, che ha trasformato la passerella in un supermercato. Le modelle, munite di cestino per la spesa, sfilavano con aria disinvolta, come avrebbero fatto tra gli scaffali di uno store, accompagnate da annunci all'altoparlante che interrompevano man mano la musica.
Anche la sfilata Alexander McQueen non è stata da meno: il tema era la “Bellezza selvaggia” e, fedele al motto, il team di Sarah Burton ha ricreato una paesaggio bucolico, con tanto di erba e muschi.
Lo stile disinvolto di Chanel
Ovviamente non sono mancati tailleur di tweed e tipici cappellini à-la-Coco Chanel. Ma Karl Lagerfeld, fedele alla linea d'alta moda Chanel presentata qualche settimana fa, ha voluto riproporre lo stile sportivo, fatto di tute e di sneakers ai piedi. Il marchio non ha avuto paura di osare con i colori: il tipico rosa pallido di Chanel è stato scalzato da un tono ben più acceso. Un arcobaleno di colori lo riservano anche le fodere dei cappotti. Il pantalone vince sulle gonne: è più comodo, più facile da indossare e calza a pennello a qualunque fisico.
Gli anni '60 visti da Valentino
Sia chiaro: Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli non hanno abbandonato trasparenze, abiti da gran sera e il rosso Valentino. Però, almeno per una parte della sfilata, hanno voluto sperimentare qualcosa di nuovo. L'ispirazione è lo stile pop italiano degli anni '60. Quello che ne è venuto fuori è una mini-collezione fatta di stampe macro esagerate e colori sgargianti.
La bellezza selvaggia di McQueen
L'intento di Sarah Burton non era certo quello di fare una collezione di abiti da indossare tutti i giorni. L'erede di Alexander McQueen riporta il marchio alla teatralità tipica. Da prendere d'ispirazione in contrasto tra colori scuri, come il viola o il nero, e quelli chiari, come il verde e il lilla.
Stelle e strisce per JC Castelbajac
Nella collezione di uno degli stilisti più pazzi del fashion system compaiono stelle e strisce. Era da qualche anno che non si vedeva questo tipo di fantasia (l'avevano usata Dolce & Gabbana e l'avevano ripresa fino alla nausea i marchi low cost). Per il prossimo autunno/inverno le stelle saranno eleganti e da usare anche su cappotti e manicotti.