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Momento del parto

Il parto è sicuramente il momento più emozionante della gravidanza: dalla rottura delle acque c'è tutto il tempo per organizzarsi e recarsi in ospedale. Vediamo qualche consiglio

Momento del parto

Quando scoprite di aspettare un bebè, il primo pensiero è che tutto vada bene. Ad ogni visita, ad ogni esame e ad ogni ecografia, vi batterà il cuore a mille. Passerete 9 mesi ad accarezzarvi il pancione, a fargli le coccole e a pensare alla sua salute. Arrivati però all'ultimo mese di gestazione, verrà normale cominciare a pensare al momento del parto.

Se siete al primo figlio, sono tanti gli interrogativi che vi porrete, primo tra tutti, quale sarà il momento per andare in ospedale, pronte per partorire. A volte capitano molti falsi allarmi, alla prima contrazione si corre immediatamente in ospedale. È normale che qualche giorno prima del parto, l'utero si prepari sempre di più al momento del parto e così anche al bambino.
Proprio per questo motivo, ogni tanto possono sopraggiungere delle contrazioni, da considerarsi però del tutto “fisiologiche” ma non da parto.

Per controllare queste contrazioni, proprio durante gli ultimi giorni di gestazione, a contorno degli ultimi esami (elettrocardiogramma, tampone vaginale e rettale), verrete sottoposte al cosiddetto monitoraggio. Tramite una speciale cintura, allacciata al pancione e collegata ad un monitor, sarà possibile controllare l'intensità delle contrazioni.

Per esperienza personale, il monitoraggio non l'ho trovato particolarmente “veritiero” e vi spiego il perchè.
L'ostetrica di turno, dopo aver effettuato il primo monitoraggio, mi aveva detto di tornare per il secondo, tre giorni più tardi, in quanto era ancora presto; il mio bimbo invece ha deciso diversamente e 15 ore dopo ero in ospedale.

Credits: Foto di @greyerbaby-2323 | Pixabay

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