Il sangue presente nel cordone ombelicale rappresenta una risorsa preziosa per la cura di serie malattie del sangue, come leucemie e linfomi, perché è ricco di cellule staminali emopoietiche, simili cioè a quelle presenti nel midollo osseo. Queste cellule generano i globuli rossi, bianchi e le piastrine. Donare questa utile risorsa al momento del parto è molto importante

Il cordone ombelicale è una risorsa preziosissima che ogni mamma può decidere di donare. Il sangue che irrora la placenta è ricco di cellule staminali emopoietiche utilissime contro leucemie, linfomi e altre malattie ematologiche. Per donare il cordone ombelicale non ci sono particolari test da effettuare se non quelli analoghi per i donatori di sangue: niente malattie genetiche o infettive come Hiv ed epatite e buona salute della mamma e del bambino. Dopo la recisione del cordone viene prelevato il sangue dal moncone del cordone che lo collega alla placenta. Dopo 6 mesi viene richiesto alla mamma donatrice di ripetere il test dei marcatori infettivi e per sincerarsi delle condizioni di salute del bebè.
Per la donazione non influisce la tipologia di parto: si può donare sia con parto cesareo che naturale.
Le malattie curabili
Le staminali contenute nel cordone aiutano a curare malattie come:
- leucemie, o tumori del sangue;
- linfomi, tumori che si originano dal sistema linfatico;
- alcune forme di talassemia, che comportano anemia;
- alcuni tipi di immunodeficienza, che compromettono il funzionamento del sistema immunitario;
- disturbi metabolici, cioè il malfunzionamento della trasformazione di proteine, grassi e zuccheri contenuti negli alimenti.
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Il prelievo
Appena nasce un bambino, il personale ostetrico preleva il sangue placentare seguendo procedure molto rigorose, e lo pone in speciali sacche monouso, etichettate con codici a barre per garantire la tracciabilità nel massimo della privacy.
Le unità raccolte vengono poi sottoposte a procedure molto rigide che verificano l’effettiva conservabilità del sangue. In media solo il 40% delle donazioni ha tutte le caratteristiche richieste per essere inviato alle banche del sangue cordonale. Qui entro 48 ore dal prelievo, il sangue viene congelato e conservato in azoto a –196°.
Tre tipi di donazione
- Solidaristica: consiste nel donare il sangue del cordone per metterlo a disposizione della collettività, quindi di chiunque ne ha bisogno. È permessa questa donazione solo nelle banche pubbliche ed è completamente gratuita.
- Dedicata: consiste nel donare il sangue del cordone o per il proprio bambino o per un membro del nucleo famigliare, nel caso di malattie che possono essere risolte con l’impiego di staminali.
- A uso privato: la donazione viene fatta esclusivamente per il proprio bambino nell’eventualità dovesse averne bisogno in futuro. In Italia questo tipo di donazione è vietata, tuttavia è possibile conservare il sangue in banche estere, previa autorizzazione del ministero della Salute, ed è completamente a carico personale.
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Come donare
Per donare il sangue cordonale in maniera solidaristica è necessario essere in buona salute, dare il consenso informato e fornire le informazioni sulla storia clinica famigliare. Non si può donare se il feto ha malformazioni o la gestazione è inferiore alle 34 settimane.
Per quanto riguarda la donazione a uso privato ci sono banche specializzate all’estero: i costi si aggirano intorno ai 200 € all’atto del deposito, e 150-200 € all’anno per conservarlo; in media viene garantita la conservazione per 20 anni.
Per tutte le informazioni sulla donazione eterologa ci si può collegare al sito internet www.adisco.it, mentre per quella autologa basta ricercare sui motori di ricerca la parola “donazione autologa cordone ombelicale”.